Blackout in Portogallo, la testimonianza della reatina Daniela: “Ore di paura e caos, ci siamo sentite impotenti”

Blackout in Portogallo, la testimonianza della reatina Daniela: “Ore di paura e caos, ci siamo sentite impotenti”


Un’esperienza che difficilmente dimenticherà quella vissuta da Daniela, una reatina che si trovava in Portogallo proprio nel momento in cui un blackout di vaste proporzioni ha paralizzato il Paese. Una giornata iniziata come tante, ma che si è trasformata in un incubo tra caos, paura e disinformazione.

“Ieri è stata una giornata intensa e spaventosa. Stavamo andando verso l’aeroporto di Lisbona quando il tassista ci ha informate che c’era un blackout in tutto il Portogallo. Parlava di un possibile attacco informatico, ma non era chiaro cosa stesse accadendo”, racconta Daniela.

Un colpo di fortuna ha voluto che lei e le sue compagne di viaggio non prendessero la metropolitana: “Per un pelo non siamo salite, altrimenti saremmo rimaste bloccate sotto terra come tante altre persone”. La situazione, una volta raggiunto l’aeroporto, è precipitata.

“C’era panico ovunque. Incidenti stradali lungo il tragitto, persone che correvano, urlavano, piangevano. Nessuno sapeva cosa stesse succedendo davvero. La paura si diffondeva in fretta, alimentata dall’assenza totale di informazioni. La paura era reale, tangibile. Avevamo la sensazione che qualcosa di grave fosse accaduto, ma mancavano informazioni chiare. Le forze dell’ordine presenti non davano spiegazioni, mentre la folla si agitava sempre di più. L’autorità portoghese probabilmente non è stata in grado di gestire il caos considerando le alte temperature, l’elevato numero di persone accalcate davanti all’unico terminal attivo senza acqua e senza necessari accorgimenti”.

Daniela descrive momenti di vero terrore, con la mente che correva alle peggiori ipotesi: “Ogni rumore ci faceva sobbalzare. Quando abbiamo visto le forze speciali, abbiamo pensato anche a un possibile attentato. La tensione era alle stelle”.

A peggiorare la situazione, le condizioni ambientali estreme e la gestione dell’emergenza definita “caotica” dalla testimone: “Temperature altissime, un solo terminal attivo, nessuna bottiglia d’acqua, nessun presidio. Le autorità non riuscivano a gestire l’afflusso di persone e la confusione”.

Infine, una riflessione amara ma lucida: “In quei momenti ci siamo rese conto di quanto siamo dipendenti dalla tecnologia. Senza telefoni, senza Wi-Fi, senza corrente… eravamo nel nulla. Ci siamo sentite impotenti e vulnerabili”.

Blackout in Portogallo, la testimonianza della reatina Daniela: “Ore di paura e caos, ci siamo sentite impotenti”

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www.rietilife.com è stato pubblicato il 2025-04-29 12:57:38 da Cristian Cocuccioni


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