CROTONE «Il commissario straordinario delegato di governo, Emilio Errigo, ravvisando i presupposti di necessità e urgenza, ha chiesto alle componenti specializzate ambientali dei Comandi e Reparti dell’Arma dei Carabinieri e al personale di Ipsra-Snpa, Arpacal Sogesid e Asp Crotone un intervento nelle ex aree industriali ricadenti nel perimetro Sin. In particolare, tale intervento dovrebbe svolgersi presso le aree perimetrate interne ed esterne dell’ex Sasol/Kroton Gres 2000». Lo riferisce una nota. «L’intervento richiesto, come stabilito dal Dpcm 14 settembre 2023, mira – prosegue la nota – ad una efficace realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale (Sin), non potendo escludere che possano essere ancora presenti residui dei processi di produzione industriale contaminanti e inquinanti nei suoli, sottosuoli e nelle acque di falda nell’area; l’area oggetto dell’intervento è adiacente alle aree di proprietà di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A., indicate nel progetto presentato e approvato con Decreto Mase numero 27 dell’1 agosto 2024. È convinzione del commissario straordinario che l’urgenza degli interventi è giustificata dal sempre più crescente timore dei cittadini di Crotone per l’enorme quantità, qualità e pericolosità dei rifiuti presenti da molti decenni, in tutte le aree perimetrate del SIN e, non solo, per quelle situate fronte mare e alla foce del fiume Esaro. Questa percentuale di rifiuti, devono e (non possono) essere rimossi in sicurezza e conferiti presso idonei impianti di conferimento e trattamento autorizzati, esistenti sul territorio nazionale o, se consentito dalla legge, esportati e trasferiti in territorio estero nel rispetto della legislazione europea e internazionale. La messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, ovunque esistenti e presenti è un doveroso atto obbligatorio previsto dalla legge. Allo stato attuale, si ritengono sanabili le divergenze procedurali amministrative tra le pubbliche amministrazioni coinvolte che non permettono di proseguire celermente le già decretate attività realizzative degli interventi progettati e approvati con Decreti Direttoriali dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste divergenze, ad onor del vero, riguardano solo una determinata area (le cosiddette discariche fronte mare) e rappresentano soltanto la punta di un iceberg; una piccola parte del lavoro di bonifica e riqualificazione che deve essere portato a termine a Crotone comprendente anche le aree Cic, le aree a mare, la zona archeologica. La salute pubblica, la protezione e difesa dell’ambiente, come espressamente previsto dagli articoli 9, 32, 41 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, sono fondamentali diritti costituzionali e come tali, inviolabili e da difendere con ogni mezzo».
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-10-05 10:54:09 da Redazione Corriere
0 Comments