Bonus Mamme a lavoratrici precarie scuola: lo chiede Anief

Bonus Mamme a lavoratrici precarie scuola: lo chiede Anief



Il Bonus mamme va esteso anche alle lavoratrici precarie della scuola.

A chiederlo è il sindacato Anief, secondo il quale il contributo fino a 3000 euro l’anno previsto per le dipendenti madri della Pubblica Amministrazione assunte a tempo indeterminato spetta anche alle lavoratrici assunte a tempo determinato.

Lo conferma anche una recente sentenza del Tribunale di Lodi.

Vediamo nel dettaglio perchè il Bonus mamme Pubblica Amministrazione non viene concesso alle madri lavoratrici e cosa serve per estendere la misura anche alle dipendenti con contratti precari.

PERCHÈ IL BONUS MAMME NON VIENE RICONOSCIUTO ALLE LAVORATRICI PRECARIE DELLA SCUOLA

Il Bonus mamme Pubblica Amministrazione è un’agevolazione che spetta alle lavoratrici madri impiegate nel settore pubblico, dunque anche nella scuola, che prevede l’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui per le mamme con due o più figli minorenni che lavorano nella PA.

Tuttavia, questo beneficio è attualmente riservato esclusivamente alle lavoratrici con un contratto a tempo indeterminato.

Secondo Anief tale misura deve essere estesa alle lavoratrici a tempo determinato. Infatti, sottolinea il sindacato, le madri precarie svolgono lo stesso tipo di lavoro e hanno le stesse responsabilità delle loro colleghe con contratti stabili, e quindi hanno diritto a ricevere lo stesso trattamento.

La differenza di status contrattuale non giustifica una differenza di accesso ai benefici previdenziali, tanto più che molte di queste donne sono madri di due o più figli.

LA CONDIZIONE DELLE LAVORATICI PRECARIE DELLA SCUOLA

L’esclusione delle lavoratrici a tempo determinato – evidenzia Anief – rappresenta una disparità di trattamento ai danni delle lavoratrici precarie e delle lavoratrici in generale.

Nelle scuole italiane, la forza lavoro è composta per il 77,4% da donne. In sostanza, circa 8 lavoratori su 10 sono donne, un totale di quasi un milione di lavoratrici a fronte di appena 286.212 lavoratori uomini.

Questo squilibrio di genere non è soltanto numerico. Nonostante il loro impegno, le lavoratrici della scuola rimangono tra le meno valorizzate e guadagnano mediamente intorno ai 1.700 euro al mese, spesso senza la possibilità di prepensionamento, nonostante l’alto rischio di burnout.

A queste penalizzazioni si aggiungono quelle delle lavoratrici precarie, che rappresentano circa il 25% del personale femminile nelle scuole. Le supplenti e le insegnanti a tempo determinato non solo guadagnano meno, ma godono di meno diritti e tutele rispetto alle loro colleghe a tempo indeterminato. L’esclusione dal Bonus mamme ne è un esempio lampante.

IL TRIBUNALE DI LODI RICONOSCE IL BONUS MAMME ALLE LAVORATRI PRECARIE DELLE SCUOLA

Un segnale positivo per le lavoratrici precarie è arrivato di recente dal Tribunale di Lodi, che ha emesso una sentenza a favore di una docente madre con contratto precario.

Il tribunale ha stabilito che il principio di non discriminazione impone di garantire alle lavoratrici precarie lo stesso trattamento delle loro colleghe a tempo indeterminato. Di conseguenza, il Bonus mamme Pubblica Amministrazione deve essere esteso anche alle lavoratrici a tempo determinato, in quanto queste non possono essere trattate in modo meno favorevole rispetto alle madri con contratti stabili.

Questa sentenza rappresenta una vittoria importante e stabilisce un precedente per le altre lavoratrici precarie che intendano far valere i propri diritti.

SERVONO NUOVI FONDI PER ESTENDERE IL BENEFICIO ALLE PRECARIE

Secondo il sindacato, per rendere il Bonus Mamme accessibile anche alle lavoratrici precarie, lo Stato italiano dovrà reperire fondi significativi: si parla di circa 200 milioni di euro per ciascuno dei prossimi due anni. Dunque 400 milioni di euro in totale.

Anief, consapevole delle difficoltà, continua però a lottare per un ampliamento equo delle tutele per tutte le madri lavoratrici, indipendentemente dalla loro situazione contrattuale. Per il sindacato, l’estensione del Bonus Mamme rappresenterebbe un passo verso la riduzione delle disparità di genere e di status nel settore scolastico.

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LA GUIDA CON TUTTE LE INFORMAZIONI SUL BONUS MAMME

Per ulteriori approfondimenti sul Bonus mamme Pubblica Amministrazione, a chi spetta, come funziona e come richiederlo e ottenerlo vi invitiamo a leggere questa guida utile.

Di sicuro interesse è anche l’approfondimento sul Bonus mamme per le lavoratrici del settore privato. Rendiamo disponibile anche questa guida su tutti i bonus che spettano alle mamme lavoratrici.

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www.ticonsiglio.com è stato pubblicato il 2024-11-13 14:00:14 da Angela Velasquez


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