“Apprendiamo dai giornali cosa ha deciso l’Ufficio Tecnico, perché non ci hanno mandano comunicazione a riguardo. Chiedono una certificazione che non esiste, perché è un mix di normative europee e non, e a oggi non abbiamo ancora capito se l’altalena non trova spazio, è pericolosa oppure non è a norma”.
A parlare è Marco Gallo, nuovo responsabile dell’associazione Bordighera Bene Comune
che stamani assieme al Marco Zagni, componente del direttivo, ha voluto replicare all’amministrazione comunale che ieri annunciava di non poter installare l’altalena per disabili, perché pericolosa e priva delle certificazioni necessarie.
“Altalena acquistata con i contributi delle persone che hanno creduto nel progetto – ha aggiunto -. E’ un anno che ci chiedono delucidazioni e noi andiamo avanti a pec e articoli di giornale contro l’Ufficio Tecnico e l’amministrazione. L’altalena ora è in un deposito comunale, ci auguriamo che non abbia subito danni e speriamo che aprano al più presto per ritirarla, visto che un Comune limitrofo la vuole”.
Il manufatto è stato acquistato grazie a un evento benefico
organizzato lo scorso anno dall’associazione e durante sul quale erano stati raccolti 3.600 euro. La vicenda ha inizio nel novembre del 2022, quando l’allora presidente dell’associazione e attuale consigliere comunale di minoranza, Massimiliano Bassi, effettua un sopralluogo ai giardini Lowe di Bordighera con Marco Zagni e Walter Sorriento (quest’ultimo, all’epoca, consigliere comunale della prima amministrazione Ingenito) per l’eventuale collocazione di una altalena che l’associazione vorrebbe donare al Comune.
Degli accordi presi tra associazione e amministrazione
però, non ci sono tracce: “Abbiamo manifestato l’intenzione di acquistare il gioco inclusivo e ci è stato risposto che avrebbero spostato una pianta di ulivo per metterlo – spiega Zagni -. Ma l’errore è stato nostro: non abbiamo nulla di scritto”.
E proprio questo accordo a parole verrà poi contestato dalla controparte. Ad aprile del 2023 c’è la consegna al Comune dell’altalena, che da quel momento resta inutilizzato in un magazzino dell’ente.
“Ci viene detto che ai Giardini Lowe non poteva essere installata – prosegue Gallo – E ci chiedono altre soluzioni. Ne individuiamo due: ai giardini vicino all’hotel Parigi o a quelli limitrofi al Trocadero”.
A quel punto inizia la diatriba sulle certificazioni del gioco
“Che abbiamo inviato fin da subito, tramite pec, con istruzioni di montaggio forniteci dall’azienda. Che tra l’altro ha installato la stessa altalena in numerosi comuni d’Italia, tra cui l’ultimo è Carrara”.
Come si legge anche nella relazione a firma del geometra Luigi Fallù
dell’ufficio tecnico di Bordighera: viene richiesta l’attestazione di conformità Tuo Uni En 1176, che, però praticamente non esiste. Tuv, infatti, è un ente privato che rilascia, su apposita richiesta e dietro pagamento, la certificazione che garantisce la sicurezza del gioco. Mentre la certificazione prevista dalla norma europea, Uni En 1176, l’altalena ce l’ha, come dimostrano le carte.
“Il 23 novembre siamo invitati a partecipare a una video conferenza con l’assessore Sorriento – prosegue Gallo -. E’ presente una rappresentate di una associazione che, attraverso slide, ci mostra come realizzare un parco giochi inclusivo. Poi prende la parola l’assessore che ci chiede come mai, l’anno prima, avessimo voluto acquistare proprio quell’altalena e non un altro gioco più facile da inserire”.
A questo punto all’associazione non resta altra strada, se non quella della restituzione dell’altalena: “Non ci hanno risposto – conclude – ma tre ore dopo la nostra richiesta, hanno scritto sui giornali che l’altalena non la vogliono”.
Fabrizio Tenerelli
Source link
0 Comments