Un po’ di Bordighera alla finale del concorso ‘Miglior enotecario d’Italia 2024’. Piero Sattanino, miglior sommelier del mondo nel 1971, è, infatti, intervenuto alla cerimonia andata in scena ieri a Palazzo Valentini, nel cuore di Roma.
“Praticano la stessa materia che noi giornalmente pratichiamo nei nostri alberghi e e ristoranti” – dice Piero Sattanino dell’Associazione Sommellerie Professionale Italiana intervenuto nel corso della cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori – “L’enoteca ultimamente ha avuto dei grandi avanzamenti sulla qualità di questi giovani che hanno dimostrato un notevole attaccamento alla professione, in un periodo, che stiamo vivendo, in cui il mondo giovanile non viene tanto attratto dalla professione turistica, sul territorio italiano ci mancano perciò professionisti sia nel mondo ristorativo che alberghiero. Noi sommelier siamo affini a ciò che è l’enoteca, che si esprime in un trait d’union uguale al nostro, cioè il contadino produce e l’enotecario o il sommelier conclude questo grande processo che è l’evoluzione del nettare del vino e determina così la soddisfazione ampissima di chi va poi a degustarlo. L’Italia ha migliorato notevolmente la qualità enologica del prodotto. Noi partecipiamo, con i nostri ragazzi, in tutto il mondo per poter competere e farsi valere e rappresentare l’Italia”.
Sono stati poi annunciati i vincitori del concorso, organizzato da AEPI (Associazione Enotecari Professionisti Italiani), che ha l’obiettivo di valorizzare la figura dell’enotecario professionista, un ruolo in costante crescita che sta attirando sempre più giovani. Un’iniziativa che non solo celebra l’eccellenza nel settore ma ha anche l’obiettivo di incoraggiare gli enotecari a migliorarsi continuamente, stimolandoli a mettersi in gioco, ad approfondire le proprie conoscenze e a sviluppare il pensiero critico.
I vincitori hanno, infatti, tutti meno di quarant’anni: Silvia Angelozzi per la categoria Enoteche con mescita, Daniele Liurni con il doppio premio Enoteche con asporto e Migliore Enoteca di Roma Città Metropolitana, Daniele Leopardi, Migliore Enotecario italiano all’Estero a Parigi, e Mattia Manganaro, Miglior Enotecario Under 30. Nel corso della prova i finalisti hanno affrontato argomenti complessi, che hanno richiesto abilità analitiche, capacità di ragionamento e una solida preparazione tecnica, funzionale per essere in grado di rispondere alle domande sia in italiano che in inglese, che uniscono capacità di ascolto, fantasia, adattabilità, empatia e talvolta la conoscenza della psicologia del cliente. Due le categorie di partecipazione: la prima dedicata agli Enotecari che lavorano in negozi con vendita per asporto e la seconda riservata a chi opera in pubblici esercizi con anche la mescita, come winebar, enoteche e osterie, dove è possibile degustare e acquistare vini e spirits.
La cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori è stata preceduta dalla tavola rotonda “Il ruolo dell’enotecario professionista: oggi, domani e dopodomani”, moderata da Carlo Hausmann. Durante l’incontro si è parlato delle sfide e delle opportunità future del settore vinicolo, affrontando temi come il vino alcohol-free, i vini naturali, la sovrapproduzione e le nuove tendenze di consumo. Sono intervenuti il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Collio, il Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo, l’Istituto Tutela della Grappa del Trentino e il Consorzio di Tutela Vini del Trentino. La giornata si è conclusa con l’assegnazione del titolo di Ambasciatore AEPI a Carlo Hausmann, direttore generale di Agro Camera.
Piero Sattanino, laureatosi Miglior Sommelier del Mondo nel 1971, muove i suoi primi passi nell’osteria dei genitori nella periferia di Torino. Frequenta la Scuola Alberghiera a Torino che gli permette di intraprendere i suoi primi stage all’estero fino al 1966 quando si imbarca sulla Michelangelo, rotta Genova-New York, come cameriere di prima classe. Di ritorno da questa esperienza, nel 1969, Piero partecipa al suo primo Concorso Internazionale per Sommelier classificandosi secondo ma, al secondo tentativo, il successo non manca. A Milano, nel 1971, conquista il titolo mondiale. Nel 1973, insieme a uno chef amico, apre a Torino il Tastevin, il primo ristorante in cui viene servito vino al calice, per lo stupore dei commensali. E’ proprio Piero Sattanino il primo a far provare ai suoi clienti il miglior abbinamento cibo-vino arrivando a servire fino a cinque vini nel corso di un pasto, grazie alla novità del vino al calice. Mentre la carriera di Piero è in pieno sviluppo, i genitori acquistano l’Hotel Parigi di Bordighera che ancora oggi, insieme al ristorante La Reserve, è di proprietà di Piero Sattanino e dei suoi due figli, Davide e Mario. Piero Sattanino ha consacrato la sua vita alla professione di sommelier e di albergatore.
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