MAGLIANO IN TOSCANA. Sono sempre di più i lupi che si avvicinano ai centri abitati o alle case in campagna. Complice il freddo degli ultimi giorni e la ricerca da parte dell’animale di cibo. E questo è successo anche nella strada di San Donato nel comune di Magliano in Toscana, dove un branco di lupi ha attraversato la strada vicino a un podere abitato, lo scorso 28 dicembre verso le 19.30.
A pochi chilometri dall’Aurelia, Lisa Valenti ha ripreso i predatori con le foto trappole. «I lupi hanno girato intorno alla scuderia tutta la notte, probabilmente stavano cercando una fessura dove infilarsi e qualcosa da sbranare – dice – Fortunatamente avevo chiuso i miei cavalli, altrimenti sarebbe stato un massacro. Ormai si stanno abituando all’uomo e non lo vedono più come una minaccia».
Quella dei lupi è ormai una vera e propria emergenza e gli attacchi verso le persone stanno aumentando sempre di più in Italia, proprio perché l’animale non teme più l’uomo e ci ha preso “confidenza”. Il lupo è un predatore e, quando mosso dalla fame, attacca qualsiasi cosa gli sembri commestibile e si avvicina anche alle case, proprio com’è successo a Valenti.
L’allevatore per tutelarsi ha piazzato delle foto trappole. «In questo periodo è difficile per il lupo trovare da mangiare e la ricerca di prede li porta sempre più vicini alle abitazioni – dice Valenti – Questo è un problema che deve essere risolto».
Per far fronte a questa emergenza l’allevatore Luigi Farina e una delegazione di Pastori d’Italia, hanno incontrato la prefetta Paola Berardino chiedendole di parlare ai ministeri dei disagi che vivono tutti i giorni gli allevatori. Lo scopo è quello di poter seguire le deroghe della direttiva habitat, che ha lo scopo di conservare la flora e la fauna degli Stati membri dell’Unione europea.
Nel frattempo tutti i pastori d’Italia attendono i piani nazionali di contenimento, che avranno un occhio particolare per le zone dove ci sono molti pastori. Dei piani nazionali necessari dopo il declassamento da parte dell’Unione europea dello stato di tutela del lupo, che è passato da “strettamente protetto” a “protetto“.
I collari con i feromoni
Nel 2023 alcuni studiosi hanno realizzato un collare che dà alle pecore l’odore di un lupo. Così l’animale non fiuta il branco, ma fiuta il territorio di un suo simile. Il periodo del test del collare con i feromoni del lupo ha mostrato che le probabilità di attacco per le specie predate si dimezzano del 50%.
Ma in questo caso il rischio è che il predatore si “abitui” all’inganno e attacchi comunque, perché è un animale estremamente intelligente. Per questo i ricercatori raccomandano l’uso del collare con altri sistemi di sicurezza, come la rete elettrificata e i cani da guardia.
Secondo altri esperti il rischio, però, è quello dell’assuefazione, ovvero che il lupo decida di attare comunque il gregge e di vedere che cosa succede. Se ci fosse una risposta positiva per il predatore, ovvero quella di aver mangiato comunque senza ritorsioni, il lupo continuerà a farlo anche se gli animali indossano il collare con i feromoni.
www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-01-02 18:22:49 da Marina Caserta
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