BRINDISI – Va avanti il progetto della bioraffineria in area Asi proposto dalla Forren Bioliquids di Cellino San Marco. La società ha infatti prodotto lo studio di impatto ambientale sull’insediamento, che interesserebbe 6,5 ettari. Il core business dell’investimento è la produzione di carburante per l’aviazione sostenibile e, in minor parte, di nafta rinnovabile a partire dal recupero di olio vegetale esausto. Il ciclo di vita dell’impianto è stimato in 30 anni. Le tempistiche di costruzione dello stabilimento si attestano sulle 80 settimane. L’acqua necessaria al processo industriale verrebbe presa dall’invaso del Cillarese.
L’impianto sarà in grado di trattare circa 80mila tonnellate l’anno di oli e grassi alimentari usati rigenerati, sviluppando una produzione di carburante sostenibile per l’aviazione pari a 59.456 tonnellate l’anno e nafta rinnovabile per 2.496 tonnellate l’anno. L’impianto è dotato di una torcia che costituisce un presidio emergenziale dedicato alla gestione – mediante combustione – del gas. In tali scenari eccezionali i gas contenuti nelle apparecchiature vengono inviati alla torcia chiusa PK-8001. Rispetto al mercato di riferimento di questi biocarburanti, la società spiega che «oggi l’unica strada percorribile, stante lo stato embrionale dello sviluppo di motori aereonautici elettrici o di motori alimentati a idrogeno, è quella dell’utilizzo di questi biocarburanti, che non richiedono la modifica dell’attuale motorizzazione e del sistema di alimentazione degli aerei e possiedono le medesime caratteristiche del cherosene tradizionale», con il quale sono miscibili. Rispetto alla scelta di Brindisi, la società evidenzia che «l’infrastruttura portuale, proprio per la vocazione del polo produttivo brindisino, è quella meglio dotata di attrezzature per il carico e lo scarico di merci non containerizzate, con 27 accosti, 11.243 metri e una superficie di 600.935 metri quadri che la mettono al primo posto rispetto alle altre grandi infrastrutture portuali regionali quali Taranto, Bari e Manfredonia.
Inoltre è al via nel porto di Brindisi l’integrazione ferro-gomma-mare nel principale terminale ferroviario marittimo della costa adriatica del centro-sud. Tale infrastruttura consentirà l’allacciamento diretto dei binari portuali alla rete ferroviaria nazionale per effettuare operazioni logistiche connesse con il trasporto ferroviario di merci di vario genere anche a mezzo container, che conseguirà la riduzione dei tempi di terminalizzazione dei trasporti». Con riferimento all’incremento del traffico veicolare giornaliero, infine, «considerando la capacità di stoccaggio e trattamento dell’impianto, si stimano dieci camion da circa 25 tonnellate ciascuno. Questi percorreranno le strade statali e provinciali e relativi raccordi a servizio delle aree industriali non interessando la viabilità urbana, a garanzia della minimizzazione dei rischi connessi al trasporto su ruota».
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