Brindisi, il lungomare diventa la mecca degli yacht grazie al nuovo Piano regolatore portuale


BRINDISI – Il nuovo Piano regolatore portuale, secondo le previsioni dell’Authority, sarà approvato entro la fine dell’anno. Da quel momento, il porto interno potrà essere attrezzato per incrementare il proprio appeal per crociere, maxi yacht e nautica da diporto. Il lungomare, con il nuovo strumento pianificatorio che ne definisce nel dettaglio la destinazione, potrà finalmente trasformarsi, con i dovuti adeguamenti in termini di servizi e arredi, in un «parterre» appetibile per attività commerciali e ludico-ricreative, facendo potenzialmente di Brindisi «la capitale del diporto», come più volte auspicato dall’Autorità portuale e dagli operatori del settore.

«Il Seno di Levante, procedendo in senso antiorario a partire dal limite settentrionale della sponda di ponente, sarà destinato al diporto – si legge nel Prp – per il tratto relativo alle banchine Centrale/Dogana e Stazione Marittima. La rifunzionalizzazione delle banchine per usi diportistici potrebbe costituire l’inizio di un effetto volano per tutta l’economia del territorio e dare vita a un waterfront frequentato e frequentabile durante tutte le ore del giorno. La configurazione del bacino portuale, la sua posizione all’interno del mar Mediterraneo, la presenza di fondali e di aree di banchina sufficientemente ampie, l’esistenza di attrezzature e servizi necessari al diporto, la vicinanza della città e dei sui servizi primari e, non ultimo dell’aeroporto, sono tutte caratteristiche che rendono il porto antico di Brindisi ideale per ospitare i mega-yacht e il relativo equipaggio».

Riguardo l’iter per l’approvazione definitiva del Prp, l’Authority spiega che «sono state completate tutte le attività di campo, ordinate nella fase di rilascio del decreto di Valutazione ambientale strategica, ed è in corso il loro perfezionamento. A valle di questa fase, verrà redatta entro settembre la cosiddetta Dichiarazione di sintesi, sempre inerente l’ambito procedurale della Valutazione ambientale strategica. Tale documento conclusivo verrà poi inoltrato al Mase per la sua condivisione. Subito dopo si potrà procedere all’approvazione dello strumento pianificatorio in seno al Comitato di gestione portuale. Questo accadrà, verosimilmente, entro l’anno». L’altro fronte sul quale è particolarmente impegnato l’ente portuale è quello legato alla liberazione della banchina occupata da Enel per la movimentazione del carbone utile alla centrale termoelettrica.

Nel 2024 la società non ne ha bruciato neppure un grammo. Per questo, l’Autorità portuale sollecita da mesi Enel a presentare un piano di decommissioning della banchina, ossia di smantellamento delle strutture utilizzate per il traffico del combustibile fossile. Enel, però, rivendica il «diritto di traccheggiare» fino al 2025, appellandosi a presunte esigenze di sicurezza energetica nazionale che a questo punto dovrebbe confermare o smentire il Governo. Sul punto, l’ente portuale informa che, «d’intesa con gli organi centrali competenti, sta adottando ogni utile iniziativa per fare in modo che la banchina più importante del porto commerciale di Brindisi, ad oggi in concessione a Enel, sia messa presto nella disponibilità di possibili investitori che intendano rilanciare il porto di Brindisi, aprendolo a nuovi traffici». Tra questi, come noto, c’è Grimaldi, che vorrebbe implementare le sue attività su Brindisi. La proposta progettuale di Grimaldi dovrebbe rientrare nell’Accordo di programma per Brindisi che dovrebbe essere firmato nelle prossime settimane.



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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-09-08 12:03:20 da


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