Brindisi, l’indagine sulle amministrative 2019: in un video la compravendita di voti



BRINDISI – Non ci sarebbero solo messaggi scambiati su WhatsApp e foto, ma anche un video. Un video che sarebbe stato realizzato per provare il voto in favore di un candidato alle ultime comunali a Brindisi, in modo da ottenere il pagamento di trenta euro. Quel filmato emerge da una delle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sui furti d’auto in città, riportata nell’ultima informativa di reato depositata in Procura dai carabinieri e confluita nel nuovo fascicolo d’inchiesta aperto dal pubblico ministero Mauron Gallone per corruzione elettorale nei confronti di cinque brindisini.

La conversazione di rilievo è del 30 maggio 2023, alle 16.30, giorno successivo al secondo e ultimo del ballottaggio, e coinvolge Vincenzo Corsano, 53 anni, alias Chiavolla, ritenuto al momento figura di primo piano in questo troncone essendo emersi – sostiene il pm – «precisi riferimenti a una compravendita di voti» e a preferenze «da procurare», lasciando «trasparire come questo rientri in un incarico da svolgere da parte sua».

L’indagato parla al telefono con la nipote Pamela Corsano, finita sotto inchiesta, per chiarire il caso di tre foto uguali, essendo relative alla stessa scheda elettorale. La telefonata parte quando Corsano, in auto, raggiunge l’abitazione di un uomo, estraneo alle indagini, residente nel rione Sant’Elia.

«La foto è una, te l’hanno mandata tre volte forse. Adesso andiamo nella chat», dice l’uomo. E la donna a questo punto, chiede di far vedere il «video che stavamo tutti insieme». L’uomo fa i nomi di tre persone che hanno votato e mandato la foto, ora finite sotto inchiesta, Serena Iurlo, Antonio Picciolo e Alessandro Picciolo che stando a quanto emerso avrebbero votato. A quel punto Corsano ribatte sostenendo che il pagamento doveva essere per «cinque, tre li azzerro, ma non mi salutare più». E l’altro, insiste: «Tanti soldi, tante foto, giusto? Non è che ti stiamo imbrogliando». E Corsano: «No, mi sono imbrogliato da solo perché faccio troppi favori».

Favori a chi? A un candidato alle elezioni che si sono svolte a maggio 2023? Se quel video esiste e se è contenuto nella memoria dei telefonini sequestrati ai cinque indagati, emergerà dalla copia forense chiesta dal pm. L’inchiesta punta a verificare la «frequenza dello scambio di denaro dietro la votazione per uno specifico candidato», a quanti e a quali elettori Corsano, che avrebbe «dimostrato un forte e inquietante ascendente esercitato nella zona del rione Sant’Elia, tale da permettergli di interferire anche nel libero esercizio del voto, abbia offerto la stessa somma, pari a 30 euro per ogni preferenza fotografata» e chi si sia servito di lui per «ottenere vantaggi dal punto di vista elettorale».


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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-10-26 11:42:40 da


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