Bucci sul palco di Fratelli d’Italia: “Sarò il sindaco della Liguria. Faremo un termovalorizzatore per chiudere il ciclo dei rifiuti”

Bucci sul palco di Fratelli d’Italia: “Sarò il sindaco della Liguria. Faremo un termovalorizzatore per chiudere il ciclo dei rifiuti”



“La blue economy è il futuro di questo territorio, dobbiamo investire lì. Per il nuovo ospedale, come per tutte le opere che faremo in Liguria, voglio fare come abbiamo fatto per il Ponte San Giorgio, individuando un commissario e un project manager che si dedichi al 100 % al completamento dei lavori, che ci metta la faccia. Questo è il metodo che utilizzano le aziende migliori e non vedo perché non lo debba fare la pubblica amministrazione. Per quel che riguarda il biodigestore di Saliceti: serve per chiudere il ciclo dei rifiuti e lo faremo. Certo, non dovrà né inquinare né puzzare. E inoltre, in Liguria, faremo un termovalorizzatore come a Parma e Torino. Per convincere i territori serviranno onestà intellettuale, intelligenza e progetti che funzionano. La raccolta differenziata funziona, e mi complimento con il sindaco Peracchini per i risultati ottenuti alla Spezia, ma non coprirà mai tutto il ciclo dei rifiuti e una parte di questi potranno essere utilizzati per produrre energia”. Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Marco Bucci ha snocciolato nel tardo pomeriggio le idee che ha in mente per il territorio spezzino nel corso del lungo evento elettorale organizzato da Fratelli d’Italia in Piazza Ramiro Ginocchio. Ultimo a salire sul palco, Bucci è stato l’ospite più atteso e applaudito, dopo la sfilata di parlamentari, europarlamentari e candidati meloniani sul palco allestito in cento città.
“Per quel che riguarda il caro treni alla Cinque Terre – ha proseguito Bucci – sono convinto che le tariffe per i residenti debbano rimanere basse, mentre la sovrattassa dovrà esserci solo per turisti. Non ci deve essere un onere sui cittadini. Parlare di overtourism è stupido come parlare over stipendio. Chi non lo vorrebbe? E chi non vuole che ci siano tante persone che vengono da tutto il mondo e portano risorse sul territorio?”.
Ritornando a guardare verso il capoluogo e verso le questioni aperte, l’attuale sindaco di Genova ha parlato anche dell’area Enel: “So che ci sono richieste da parte di Leonardo e delle aziende del porto. Ritengo possano andare bene per il futuro dell’area, ma non dimentichiamo il reshoring, il ritorno in Italia di aziende del manifatturiero che avevano delocalizzato all’estero. Le aziende creano il lavoro e per questo io penso che bisogna parlare con gli imprenditori, a differenza del candidato del centrosinistra. L’arsenale militare? Per rilanciarlo penso che la strada migliore sia quella di fare un accordo win-win con la Marina militare: solamente se c’è un vantaggio reciproco le cose possono funzionare negli anni, come in un matrimonio”.

 

Il pomeriggio era iniziato con il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e l’onorevole Maria Grazia Frijia sul palco. “Siamo qua perché vogliamo stare in piazza, in mezzo alla gente. Come coalizione abbiamo una linea comune e siamo al lavoro per offrire risultati concreti ai cittadini. Personalmente – ha dichiarato Frijia – lo faccio anche in Parlamento: in commissione Trasporti siamo impegnati per migliorare le infrastrutture del Paese e tramite il Pnrr stiamo mettendo a terra tantissimi investimenti. E ricordo che il governo si è preso l’impegno di portare avanti la Pontremolese. Il Pd ha gufato per mesi, dicendo che non saremmo stati in grado di spendere al meglio le risorse del Pnrr, invece sta accadendo tutto il contrario, e il ministro Fitto è stato promosso in Europa. Che stiamo lavorando bene lo dimostra anche il fatto che Giorgia Meloni è apprezzata in tutta Europa e nel mondo”.

A prendere il microfono è poi stato proprio Salvatore Deidda, presidente della commissione Trasporti della Camera. “Sono convinto che in Liguria non accadrà quello che è successo in Sardegna, almeno per quel che riguarda l’elezione del presidente, visto che come liste abbiamo stravinto. Qua la coalizione di centrodestra è unita, mentre in Sardegna il campo largo è già diviso. Mi domando qua in Liguria cosa pensino Pd e M5S sul tema delle infrastrutture? E sul Green deal europeo e la tassa Ets che colpisce i traffici portuali? A tal proposito ringrazio l’onorevole Frijia che con un emendamento ha fatto sì che una parte dell’imposta Ets vada agli armatori per migliorare la sostenibilità ambientale delle loro flotte”. A proposito di porti Deidda ha fatto anche un accenno alla riforma che il governo ha promesso: “Non vuol dire privatizzare i porti, ma coinvolgere i privati nello sviluppo, per esempio per aprire nuovi canali di mercato nei Paesi del Mediterraneo. Dobbiamo porre fine al dualismo tra porti, come quello tra Genova e La Spezia e tra La Spezia e Livorno, il sistema portuale italiano deve agire in maniera coordinata. Il distacco di Marina di Carrara dalla Spezia non è all’ordine del giorno: stiamo lavorando per agire di comune accordo a livello nazionale, dando importanza a tutti i porti”.

Bucci sul palco di Fratelli d’Italia: “Sarò il sindaco della Liguria. Faremo un termovalorizzatore per chiudere il ciclo dei rifiuti”

 

Meno territoriali i temi toccati dall’europarlamentare di Fdi Mario Mantovani, che ha parlato dell’importanza della legge che ha istituito gli amministratori di sostegno nel 2004 sotto la sua spinta, e si è detto soddisfatto per la recente approvazione dell’universalità del reato per la gravidanza surrogata votata dal Parlamento italiano: “Nessuna donna qua presente farebbe un figlio per conto di qualcuno altro, nemmeno se pagata. E’ una pratica alla quale ricorrerebbero solamente donne in difficoltà economica, e questo è vergognoso”. Il dualismo tra popolari e socialisti in Europa, ha sostenuto Mantovani, ha portato a norme frutto del compromesso come il Green deal, “che portando a spegnere le auto a combustione ucciderà l’economia italiana”, e la direttiva Bolkestein, sulla quale ha garantito: “Non consentiremo che le grandi multinazionali vengano a banchettare con le spiagge italiane”.

A seguire c’è stato un breve momento di propaganda per i cinque candidati al consiglio regionale nella lista di Fratelli d’Italia. Carlo Rampi, ha chiesto il voto sulla scia dei 30 anni di esperienza amministrativa e della vittoria alle comunali in una città storicamente rossa come Sarzana, mentre Daniela Menini, arrivata da poco dopo cinque anni in Regione con gli arancioni, vorrebbe tornare a Genova per portare avanti il lavoro iniziato. Daniela Carli ha rivendicato i due anni da assessore comunale alla Spezia fatti di disponibilità per risolvere i problemi di chiunque faccia squillare il suo telefono, mentre il sindaco di Lerici Leonardo Paoletti si è presentato come un amministratore che ha dato esempio di saper cambiare in meglio un comune “che era centro di interessi della malapolitica, e che oggi è più ricco sia in fatto di opere che di bilancio”.
Infine Gianmarco Medusei ha fatto un appello a portare a votare più persone possibile per “non tornare indietro nell’oblio” e ha ricordato i tre anni da assessore comunale alla Spezia e i quattro da presidente del consiglio regionale trascorsi tra la gente, mai nel palazzo.

Generico ottobre 2024

 

Il dibattito è ritornato di stampo politico con l’arrivo di Giovanni Donzelli, deputato e responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia. “In questi giorni ho notato il nervosismo e la rabbia di Orlando, che ha capito che questa regione non è disposta a tornare indietro, ma vuole continuare a guardare avanti”. Interpellato sul decreto Sicurezza ha risposto: “La sicurezza non è capriccio della destra: la sinistra dice che il decreto toglie libertà invece è il contrario. Difendere chi viene scippato, chi si vede derubato della casa, gli agenti di polizia penitenziaria dai detenuti violenti significa difendere i più deboli. Tra i centri sociali che inneggiano al terrorismo e le forze di polizia non abbiamo dubbi da che parte stare. Il problema non è come si fanno le leggi – ha proseguito – ma il fatto che c’è una parte della magistratura che fa politica. Lo abbiamo visto oggi con la mancata convalida del trasferimento dei migranti in Albania. E’ indecente. Un giudice ha deciso al posto del ministero dell’Interno, come prevederebbe invece la legge quali sono i Paesi sicuri”.

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Quindi è giunto il momento dell’arrivo di Bucci sul palco. Interrogato sul momento della telefonata con cui la premier Meloni gli ha chiesto di candidarsi ha raccontato: “Ero in auto e stavo andando all’acquario di Genova per un incontro. A tutti i leader nazionali del centrodestra avevo detto no ed ero pronto a fare altrettanto. Ma la premier mi ha detto che si trattava di tirarsi su le maniche per la Liguria, per non farla tornare indietro verso la decrescita felice e verso forze politiche che non sanno mettersi d’accordo. Ha aggiunto che chi è bravo ha il dovere in questi momenti di mettersi in gioco e che conosceva la mia condizione di salute. ‘Dal lato personale decidi tu’. Sono rimasto colpito dalla divisione che ha fatto tra la proposta di un leader e il sentimento umano. Ho chiesto tempo per parlarne con mia moglie, i miei figli e i medici. In famiglia me ne hanno dette di tutti i colori ma hanno capito, i medici mi hanno detto che siccome sto seguendo la terapia immunitaria la produzione di adrenalina può servire. Così ho chiamato Giorgia e le ho detto: ‘Andiamo avanti’. Ho apprezzato il modo onesto, professionale e umano con cui si è posta”.
“Sono convinto che riusciremo a battere Orlando, ho percepito più consenso in queste settimane di quando sono stato eletto sindaco. Perché noi abbiamo un programma chiaro di cose da fare, loro no: ci sono solo discorsi, l’unica cosa certa è che vogliono fare il reddito di cittadinanza. Noi, invece, siamo per pagare chi lavora”. “Il reddito di cittadinanza – si è insinuato Donzelli – è la misura che ha devastato la nostra economia”.
“In 5 mesi non ho mai commentato l’inchiesta – ha proseguito Bucci -. Ho piena fiducia nella magistratura e penso al futuro non al passato: siamo qui per dare una visione ai liguri. L’unica cosa per cui è importante il passato è la fiducia che viene concessa per quanto si è fatto prima, e io posso mettere a disposizione quello che ho fatto nella mia vita, prima nel lavoro e poi come sindaco. Non come Orlando, che ha fatto diversi mandati e ora cerca il prossimo e che da ministro per la Liguria ha chiuso i tribunali di Chiavari, Sanremo, Savona e Sarzana e il carcere di Savona. E che ha anche votato contro il decreto per il Ponte Morandi”.
Per chiudere un’ultima battuta, rispondendo alla domanda se avrebbe preferito un candidato diverso da Orlando: “No, va benissimo. Qualunque sia il candidato l’importante è vincere. Anzi, Orlando non è stato sindaco e quindi non sa come si amministra, come si portano avanti i progetti. Infatti io non voglio essere presidente, voglio essere sindaco della regione Liguria”.

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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-10-19 03:01:03 da


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