L’entusiasmo, la voglia di ripartire e di affrontare una sfida tanto ardua quanto avvincente, sono più forti dei contratti. Luca Leone e Luciano Zauri sono le nuove figure alle quali Nicola Canonico ha affidato le sorti del Foggia e le promesse di una rinascita dopo un primo segmento di stagioni decisamente fallimentare. Il loro accordo scadrà il prossimo giugno, una ulteriore sfida per entrambi.
“Ho accettato subito la proposta del presidente, ci siamo piaciuti subito, abbiamo parlato tanto. Mi ha chiesto un aiuto e io sono corso senza pensarci. A lui ho detto che la durata del contratto non mi interessa, perché ho intenzione di restare qui per 10 anni. Ma è giusto conoscerci, confrontarci, anche litigare. È un modo per dimostrare carattere e le idee, senza vincoli. Anche da giocatore mi piaceva firmare solo per un anno, così potevo esprimere meglio me stesso. Non ho paura. So che può essere un limite a livello di programmazione, ma il mio obiettivo è azzerate tutto. Quello che è successo prima non mi interessa”, le prime parole del nuovo direttore sportivo, che ha esordito – e con lui anche Zauli – con un pensiero per i tre ragazzi scomparsi a Potenza e per le loro famiglie.
Gli fa eco il mister: “Il contratto fino a giugno non ha inciso nella mia scelta. Ho l’obiettivo di fare bene e ripartire, perché sicuramente qualcosa è stato sbagliato. Ma ci sono tante armi per tirare fuori la squadra dalla situazione attuale, dovrò essere io bravo a tirare il meglio dai ragazzi. Modulo? Sistemi di gioco sono importanti, ma senza il giusto atteggiamento non si va da nessuna parte”.
Arriva a Foggia dopo l’esperienza a Malta, e poche panchine in Italia: “Faccio l’allenatore come gli altri e come gli altri sarò criticato o prenderò qualche applauso. Sono pronto ai giudizi da quando avevo 12 anni e mi trasferii a Bergamo da solo. Ero già proiettato nel mondo degli adulti, la mia scalata l’avevo ben chiara. Non temo i giudizi. A Malta ho trovato un campionato diverso, mi hanno messo in mano una squadra forte, è stata un’annata stupenda”.
Entrambi non vogliono indugiare troppo sul passato recente della squadra: “Oggi parte il campionato del Foggia. Ho chiesto ai ragazzi tanto lavoro, non abbiamo tanto tempo e dovremo accelerare, come chiedere ai figli di crescere in fretta. Ma insieme possiamo affrontare le difficoltà”, ha detto Leone. In parole spicce, il gruppo deve diventare quello che non è mai stato fino a oggi, ovvero una squadra: “Ai ragazzi ho detto questo, di aiutarci a vicenda perché la situazione non è bella. Per uscire dalla palude occorre che tutti facciamo un passo indietro, un esame di coscienza, e che ci mettiamo a lavorare”.
Dello stesso avviso Zauri. La sterzata dovrà passare necessariamente da un cambio di atteggiamento, dalla predisposizione a fare la corsa in più per il compagno: “Piccoli dettagli che danno segnali di compattezza”, per dirla alla Leone, che mister Zauri chiederà a tutta la squadra, dalla difesa fino all’attacco: “Le soluzioni devo cercarle e trovarle io. I problemi dell’attacco sono gli stessi della difesa. C’è poco equilibrio per tante situazioni, starà a me cercare di dare un po’ di ordine a questa squadra. Millico, Murano ed Emmausso, ma anche gli altri attaccanti, sono tutti bravi, hanno voglia e qualità. Mi sono concentrato su quello che ho e non su quello che manca. E quello che ho visto è tanta roba. Mi auguro di riuscire a tirare fuori il meglio, ma c’è bisogno di tutti, che i calciatori diano il 300% e che i tifosi, che non sono mai mancati, ci stiano vicini”.
Sul mercato di gennaio non prevede grossi scossoni: “Non credo molto nel mercato di gennaio, perché i migliori giocatori le squadre non te li danno. È una sessione a cui non mi affido tanto, perché preferisco coltivare i giocatori che ho dentro casa. Mi piace anche stuzzicare l’orgoglio dei ragazzi che magari ora non stanno rendendo al massimo. A loro ho dato due mesi di tempo per dimostrarci che quello che hanno fatto non era da loro. Poi capiremo che cosa servirà”
La scelta di Zauri da parte del diesse è stata dettata dalla precedente esperienza a Pescara, quando l’ex terzino di Atalanta e Lazio era collaboratore dell’allora tecnico Oddo in serie A: “Già durante l’anno intravidi delle qualità in lui. Dopo l’esonero di Oddo gli proposi la panchina, ma siccome Luciano è una personale leale, declinò per correttezza verso Oddo. L’anno dopo venne a lavorare con noi in Primavera e vinse il campionato. So perfettamente quali sono le sue qualità, ci ho messo due minuti per decidere chi potesse essere l’allenatore. Avevo bisogno di qualcuno che avesse il fuoco dentro, anche un po’ di follia, che si buttasse nel fuoco insieme a me”.
Sarà sicuramente una figura presente, un elemento in grado di fare da collante, come si richiede a un dirigente forte: “Starò con la squadra 24 ore al giorno. Mi piace il campo e voglio essere un supporto. In panchina non vado perché prenderei solo multe”.
Leone sarà il sesto direttore sportivo dell’era Canonico, dopo Pavone, Belviso (in due stint differenti), Lauriola, Sapio e Roma. Tanti cambiamenti che cozzano con il concetto di programmazione e continuità: “Io sono un sognatore, voglio riuscire a seminare qualcosa ogni giorno. Già oggi ho notato che la Primavera si allena alle 13 e questo per me non va bene. È un problema che cercherò di risolvere, perché fa parte della visione di futuro che ho. A Terni sono stato 5 anni, se il presidente (Bandecchi, ndr) non fosse diventato sindaco, forse sarei rimasto altri cinque anni. Io parlerò tutti i giorni con il presidente, cercando di fargli capire le mia visione. Vedremo i vari problemi da affrontare, cercherò di risolvere subito qualcosa”.
Leggi tutto l’articolo Calcio Foggia, presentati mister Zauri e il diesse Leone: “Bisogna diventare una squadra”
www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-07 20:52:00 da
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