MANTOVA La salvezza, ma non solo. Dalla stagione 2024-25 il Mantova si porta via tante altre soddisfazioni e dati positivi. Tra questi, uno di cui il club di viale Te va (legittimamente) orgoglioso: il “premio” della Lega di Serie B per il minutaggio dei giovani. Si tratta del contributo previsto per le squadre che impiegano giocatori nati dal 2002 in su. Un contributo che prevede diversi scalini in base appunto al minutaggio, ma anche in base al tesseramento degli stessi giocatori, a seconda che siano di proprietà del club oppure in prestito. Un ulteriore riconoscimento viene concesso in base al piazzamento in campionato.
Per farla breve: grazie alla politica di valorizzazione dei giovani, unita al plus per la salvezza, nelle casse di viale Te sono entrati circa 2 milioni di euro. Ovvero il massimo previsto per questo tipo di contributi. Il Mantova infatti ha superato la soglia dei 9mila minuti di utilizzo in campionato dei cosiddetti under, soglia massima prevista dalla Lega per avere diritto al premio più alto. Siamo a livelli di assoluta eccellenza, considerando che quasi tutti questi giovani sono di proprietà del Mantova.
Viene quindi premiata la politica del presidente Filippo Piccoli, sposata e applicata alla perfezione dal direttore tecnico Christian Botturi, da sempre convinto sostenitore della linea verde. Un lavoro cominciato l’anno scorso in C; proseguito in estate con diversi prolungamenti di contratti; consolidato durante il mercato invernale, quando in viale Te hanno rifiutato un paio di offerte allettanti per alcuni di questi giovani. Un lavoro completato infine da Davide Possanzini, che ha dato fiducia ai ragazzi anche nelle partite più delicate, contribuendo giorno dopo giorno alla loro crescita.
Doveroso a questo punto menzionare questi giovani. Tre sono del 2002: Simone Trimboli, David Wieser e Giacomo Fedel. Cinque del 2003: Nicolò Radaelli, Antonio Fiori, Davide Bragantini, Alessandro Debenedetti e Flavio Paoletti. Trimboli, Wieser, Fedel, Radaelli e Fiori sono legati al Mantova per altre due stagioni; Paoletti per tre; Bragantini per quattro. L’unico in prestito è Debenedetti, di proprietà del Genoa. Per quanto riguarda impiego e rendimento, la parte del leone l’ha fatta Trimboli, uno dei pochissimi titolari considerati insostituibili da Possanzini: per lui 35 presenze e 3.057 minuti in totale (recupero escluso). Stesso numero di presenze ma minutaggio inferiore per Bragantini e Fiori: il primo, pur fra alti e bassi, ha convinto di più impreziosendo la sua stagione con 6 gol; più complicato l’impatto con la B per Fiori, ma non dimentichiamo che fino a due stagioni fa il ragazzo giocava in D. Da segnalare l’alto numero di presenze di Wieser e Debenedetti (29), associato però a un basso minutaggio (835 e 811 rispettivamente): entrambi, spesso subentrati, hanno comunque avuto modo di mettersi in luce, soprattutto l’attaccante autore di 4 reti. Discorso a parte per Radaelli: solo 20 presenze per lui, frenato da qualche infortunio di troppo, ma rendimento molto alto. Aumentano i suoi estimatori e non sarà facile trattenerlo, ma il contratto garantisce al Mantova comunque un “paracadute”.
Unico neo: nella prossima stagione i contributi sono previsti per l’impiego dei giovani nati dal 2004 in su, e il Mantova attualmente non ne ha. Uno dei primi obiettivi di Botturi (conferma permettendo… ma almeno per lui non dovrebbero esserci dubbi) sarà proprio colmare la lacuna.
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