Per molto tempo è stata una ricostruzione a due velocità, quella privata e quella pubblica, ma le cose sembrano essere finalmente cambiate, con la ricostruzione pubblica che ha accelerato, riducendo il gap con la privata, anche nei piccoli comuni che oggi possono ambire a una rinascita concreta. Per quanto riguarda il cratere 2016, nei tre Comuni di Campotosto, Capitignano e Montereale sono in corso progetti per circa 23 milioni di euro. Nello specifico, 3,6 milioni per Campotosto, 4 milioni a Capitignano e 15,6 milioni a Montereale, dove “pesano” anche i lavori per la nuova Caserma dei Carabinieri.
Una “nuova primavera” della ricostruzione pubblica che il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, il senatore Guido Castelli, ascrive al “gioco di squadra istituzionale” che rappresenta “la chiave che ha consentito di realizzare questi risultati e sono lieto di aver potuto contribuire al buon esito di molte operazioni estremamente importanti per molte comunità abruzzesi. Sono convinto che la bellezza dei nostri territori e il loro patrimonio storico, artistico e culturale siano lo strumento più potente che abbiamo a disposizione per tornare a crescere e per contrastare il processo di spopolamento. È fondamentale mantenere questo approccio, che ho definito ‘metodo sinodale’. Infatti, è solo camminando insieme ed esprimendo una visione comune che possiamo dare forma a una rinascita strutturale e duratura delle nostre comunità”.
Importanti le conferme dai sindaci. Ercole Di Girolami, primo cittadino di Campotosto conosciuto anche fuori regione per il suo gesto simbolico di non voler tagliare i capelli, fino alla completa ricostruzione del paese è finalmente ottimista: “Qualche ciocca – scherza al microfono del Capoluogo d’Abruzzo – l’ho già tagliata in occasione di qualche inaugurazione, auspico di completare l’opera entro la fine del mandato”. Come spiega lo stesso sindaco, infatti, “sono finiti i lavori all’ex ospedaletto e quelli di copertura del tetto del Comune, mentre si lavora sugli impianti. A stretto giro l’appalto per la scuola, mentre è stato già completato il primo dei percorsi turistici in programma, così come è stato appaltato il primo lotto del nuovo Belvedere. Capitolo a parte per i sottoservizi: già iniziati i lavori del primo Piano speciale della ricostruzione, mentre il piano per le frazioni è pronto per la Conferenza dei servizi, così come i lavori per la chiesa di Santa Maria di Brugnoleto. Verso prossimi appalti anche i lavori per cimiteri e strade”.
Intanto Proseguono anche i lavori per la ricostruzione privata, per la quale sono stati avviati il 90% dei cantieri del primo PSR.
“L’attività della Struttura commissariale – conclude il sindaco – è stata fondamentale e ci ha aiutato tanto”. Quindi l’obiettivo che va di pari passo con la ricostruzione del paese: “Ho già iniziato a tagliare qualche ciocca di capelli in occasione di inaugurazioni, spero che a fine mandato mi ritroverò ad averli tagliati tutti”.
Buone notizie anche da Capitignano, con il sindaco Franco Pucci che spiega: “Sul fronte sisma 2009 sono iniziati da 8 mesi i lavori alla vecchia stazione, mentre per il cratere 2016 sono stati presentati i progetti per le ex scuole delle frazioni e a breve inizieranno i lavori. Con i fondi complementari del PNRR abbiamo rifunzionalizzato sia il Municipio che l’edificio comunale di piazza degli Alpini”.
Importanti i progetti per Palazzo Ricci e Palazzo Nervegna: “Per quanto riguarda il primo, il 30% è comunale, quindi ricade nella ricostruzione privata, ma si tratta di un palazzo storico di grande rilevanza, essendo stato residenza di Papa Pio VI. Palazzo Nervegna è già restaurato e siamo pronti con l’esproprio per realizzarci il Museo della Ferrovia. Stiamo procedendo anche con i sottoservizi e successiva riqualificazione con i lavori per la pavimentazione e l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica”. Ma il sindaco Pucci non punta “solo” alla ricostruzione materiale: “Serve anche quella socioeconomica; con il terremoto 2016 in Comune abbiamo perso 5 partita IVA e ne hanno riaperte 4. Abbiamo avuto 20 funerali e 3 nascite. La nostra lotta è per mantenere le scuole, far tornare le famiglie, bloccare lo spopolamento. E questo si può fare solo con i servizi (da questo punto di vista importante è stata l’apertura del quarto lotto L’Aquila-Amatrice) e gli aiuti ai residenti. Inoltre continuiamo a lavorare per valorizzare i nostri prodotti, la pastinaca, gli gnocchi prodotti con le nostre patate, il miele, e per ampliare la nostra offerta verso un turismo diverso da quello mordi e fuggi, offrendo tante opportunità. Abbiamo anche pensato alla realizzazione di un ponte tibetano sul PSR che stiamo chiudendo: 62 milioni complessivi, di cui una prima parte sarà finanziata a breve. Insomma, lavoriamo a 360° per frenare lo spopolamento e ridare un futuro ai nostri paesi”.
E sempre sulla ricostruzione pubblica, a Montereale grande attenzione all’infrastrutturazione: “Con l’apertura del 3° e 4° lotto della cosiddetta superstrada L’Aquila-Amatrice, – spiega il sindaco Massimiliano Giorgi – ci sono le condizioni per accelerare anche sul 5° lotto, per il quale è stata già chiusa la conferenza dei servizi. Sulla viabilità comunale stiamo lavorando sui progetti per interventi in centro e nelle frazioni, con l’abbattimento di due ponti e la variante a Santa Vittoria, dove c’è una strettoia difficoltosa per i mezzi pesanti. In fase di progettazione anche la strada comunale che collega Ville di Fano a Pellescritta”. Ma l’infrastrutturazione è anche digitale, con la fibra su tutto il territorio comunale che, come sottolinea lo stesso sindaco “è fondamentale sia per le attività commerciali che per i privati e chi lavora in smart-working“.
Poi naturalmente tutta la parte degli edifici: “A seguito dell’ordinanza 31 abbiamo in approvazione il progetto esecutivo per la demolizione e ricostruzione della scuola di Marana, con l’ordinanza 109 a breve ci sarà la gara per l’affidamento dei lavori per il museo all’ex carcere di Montereale, poi la torre civica e le case popolari a Ville di Fano a Cavallari, senza contare i 6 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico e il PNC da 5 milioni di euro per ammodernamento urbanistico, impianti sportivi e altre opere. Abbiamo tante risorse che stanno cambiando il volto dei nostri paesi, nati e vissuti con l’artigianato e ora da riqualificare e infrastrutturare per le sfide del futuro. Stiamo creando le condizioni per una svolta radicale che vivranno le nuove generazioni”.
Montereale, inoltre, a breve festeggerà il taglio del nastro per la nuova Caserma dei Carabinieri, di cui – spiega il sindaco – stiamo ultimando le pertinenze e breve potrà essere annunciata l’inaugurazione”. Un progetto, quello delle caserme, di ampio raggio.
“Nelle regioni Abruzzo, Lazio Marche e Umbria – spiega infatti il commissario Castelli – risultano in fase di attuazione 34 interventi (19 nelle Marche, 8 in Abruzzo, 6 nel Lazio, 1 in Umbria). I lavori sono finanziati attraverso l’ordinanza Ordinanza Speciale 27/2021 e Ordinanza Speciale 69/2023, per un importo complessivo di circa 108 milioni di euro. L’obiettivo è quello di continuare nel lavoro in corso di svolgimento con i Carabinieri e l’Agenzia del Demanio per completare i lavori il prima possibile”. In provincia dell’Aquila, oltre alla nuova Caserma di Montereale, lavori per l’adeguamento sismico della Caserma dei Carabinieri e la demolizione e ricostruzione Caserma Agenti della Polizia Penitenziaria di Sulmona. In provincia di Teramo, manutenzione straordinaria della Caserma dei Vigili del Fuoco di Teramo, la manutenzione straordinaria delle ex Carceri Giudiziarie di Teramo, la manutenzione straordinaria dell’ex Ufficio del Registro di Teramo, miglioramento sismico di una porzione del Convento di San Domenico, sempre a Teramo, e la nuova Caserma dei Carabinieri Forestali di Castelli”.
“L’Arma dei Carabinieri, da sempre vicina al territorio anche nel pieno dell’emergenza, – conclude Castelli – merita spazi funzionali, sicuri, che sappiano accogliere uomini e donne che tutelano ogni giorno con il loro lavoro la sicurezza delle comunità dell’Appennino centrale”.
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