SAN BENEDETTO – Nulla di fatto dopo l’ennesimo incontro in Regione. Il responsabile Luca Buttafoco: «Non ci sono mediazioni, se non cambia qualcosa il turismo balneare sarà fermo a inizio stagione. L’assessore Andrea Maria Antonini scrive a Salvini per chiedere un decreto urgente o una circolare che ripristini il sistema precedente
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Salvamento e nei riquadri Luca Buttafodo
Situazione sempre più ingarbugliata per il settore del Salvamento nelle Marche dopo che, nei mesi scorsi, si è a lungo dibattuto circa la riforma del settore. Adesso, tuttavia, il tema è ancor più pratico, e sembra ancor più forte nella Regione Marche: si fatica a trovare personale addetto al Salvamento nel periodo di bassa stagione, ovvero maggio e fine settembre. Perché il bagnino di salvamento è un mestiere connesso con la stagionalità e quindi praticato soprattutto da studenti e studentesse che vi si dedicano, da sempre, con il termine della scuola superiore o dell’università.
Tuttavia una direttiva nazionale del Ministero dei Trasporti prevede che la presenza del bagnino di salvamento sia garantita in tutto il periodo in cui la Regione Marche affermi che le acque siano balneabili, ovvero, di solito, dal 1° maggio al 30 settembre. Anche se questo non ha alcuna relazione con la stagione turistica vera e propria (ad esempio a San Benedetto le attività turistiche stagionali possono aprire dal 17 marzo), è il dato burocratico richiesto affinché, se uno stabilimento decide di piazzare ombrelloni e lettini in spiaggia, occorre anche avere un bagnino di salvamento operativo.
«Ieri abbiamo avuto un incontro in Regione – afferma Luca Buttafoco, direttore della Società Nazionale di Salvamento Riviera delle Palme – anche se non c’è alcun elemento di novità. Tutti gli operatori nelle Marche hanno difficoltà a reperire il personale richiesto nei periodi collegati con la scuola, anche perché questa attività storicamente è stata collegata con la fine e l’inizio dell’anno scolastico. Ormai siamo a ridosso del mese di maggio e con il decreto che ha previsto norme ancora più stringenti per la preparazione dei bagnini, anche la formazione ne risente».
«Purtroppo le autorità di sicurezza non scendono a compromessi rispetto alle nostre richieste, come quella di sistemare le torrette di salvamento a distanza maggiore in questo periodo. Se non ci saranno modifiche credo che a maggio e poi a settembre si rischia di non avere gli ombrelloni in spiaggia, altro che destagionalizzazione» termina.
L’assessore regionale alle Attività Produttive della Regione Marche, Andrea Maria Antonini si sta adoperando per quella che pare al momento l’unica soluzione possibile, a livello nazionale, per risolvere il problema: «Ne ho già parlato con Salvini nella sua visita nelle Marche e spero entro domani di mandare una nota al Ministero sperando che ci possa essere un decreto o una circolare che possa ripristinare la situazione precedente, ovvero l’apposizione di cartelli sulla mancanza del servizio di salvamento a maggio e fine settembre, perché la spiaggia è attrezzata solo per elioterapia e non per i bagni in acqua».
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