ROMA – La provincia di Foggia rischia di diventare il nuovo epicentro dell’emergenza rifiuti in Italia.
È questo il grido d’allarme lanciato dalla deputata Carla Giuliano (Movimento 5 Stelle), che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta ai Ministri dell’Ambiente e dell’Interno, chiedendo interventi urgenti e strutturati per contrastare il crescente fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti nella zona della Capitanata.
Secondo Giuliano, la situazione ha ormai assunto i connotati di una vera e propria emergenza nazionale, aggravata dal traffico e dall’abbandono indiscriminato di rifiuti, anche pericolosi, nel territorio foggiano.
Un allarme condiviso anche da Legambiente, che nei giorni scorsi ha definito la provincia «il nuovo immondezzaio d’Italia», proponendo di dichiararla Sito di interesse nazionale (Sin), sul modello della Terra dei Fuochi, oppure di nominare un commissario straordinario per coordinare le operazioni di contrasto a livello interregionale.
Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, denunciano gli ambientalisti e le autorità locali, i reati ambientali sono in aumento.
A confermare la gravità del fenomeno anche il comandante dei Carabinieri Forestali della Puglia, Angelo Vita, che ha richiamato l’attenzione sull’altro grande fronte critico: gli incendi boschivi.
«La Puglia – ha sottolineato – è tra le ultime per patrimonio boschivo ma tra le prime per numero e intensità di incendi, nonché per reati legati al ciclo del cemento».
Un quadro aggravato da pratiche illecite in ambito economico e industriale, come evidenziato dal Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza di Puglia, Michele Dell’Agli: «Lo smaltimento illegale di rifiuti – ha spiegato – viene spesso utilizzato da imprese senza scrupoli per abbattere i costi, penalizzando le aziende regolari e alimentando evasione fiscale con l’uso di false fatturazioni».
Da qui la richiesta dell’onorevole Giuliano affinché il Governo metta in campo risorse adeguate, sia umane che economiche, per affrontare l’emergenza in modo organico.
Tra le proposte sul tavolo, oltre alla possibile nomina di un commissario nazionale, anche l’adozione di strategie dedicate e investimenti mirati per ridare dignità e sicurezza a un territorio troppo spesso dimenticato.
L’interrogazione è ora al vaglio dei ministeri competenti. Ma per molti cittadini della Capitanata, la speranza è che questa sia l’occasione per voltare finalmente pagina.
0 Comments