Cari GIOVANI, mi piacerebbe conoscervi da VIVI e non da MORTI.
In qualità di perito, dopo l’ennesimo incidente stradale che ha visto morire una giovane diciassettenne sulla Bifernina nella Regione MOLISE, sento il dovere di scrivere due righe rivolgendomi soprattutto a Voi GIOVANI di tutta Italia.
La Bifernina si macchia nuovamente di sangue con un incidente frontale che ha visto morire Gloria GRIGUOLI di soli 17 anni il 09/11/2024 a distanza di pochissimi mesi dall’incidente frontale che ha visto morire Luciano CAROVILLANO di 56 anni il 28/07/2024.
L’incidente frontale del 09/11/2024 così come quello del 28/07/2024 sulla Bifernina in MOLISE nonché l’incidente frontale avvenuto in Abruzzo sulla variante della statale 16 a PESCARA del 17/11/2023 nel quale sono consulente tecnico di parte, che ha visto morire Federica PIZZUTO di soli 21 anni ed a pochi giorni di distanza anche il conducente antagonista, così come tanti altri sinistri stradali, sono molto simili ed hanno un minimo comune denominatore: il non rispetto del codice della strada su strade sempre più non sicure.
La Bifernina, la Trignina così come tante altre strade non sono piste da corsa sulle quali si può guidare in sicurezza a velocità elevate.
Le autovetture che oggi circolano su tutte le nostre strade sono in grado di raggiungere velocità molto elevate in pochissimi secondi ma quei pochissimi secondi spesso risultano essere la differenza tra la nostra vita e la nostra morte o peggio ancora la morte di qualcuno vicino a noi.
Le nostre strade e super strade, sia in ABRUZZO che in MOLISE così come in altre parti d’Italia, con una serie impressionante di carenze e degrado, non sono adeguate a garantire la sicurezza alle autovetture che le percorrono a velocità rispettose dei limiti di legge men che meno superiori ai limiti e non avendo risorse, o continuando a sperperare le poche risorse che abbiamo per futili cose, lo saranno sempre meno pertanto Voi tutti, soprattutto Giovani, che le percorrete con macchine sempre più veloci, ricordateVi in ogni tempo che mi piacerebbe conoscerVi da VIVI e non da MORTI.
Sarebbe molto meglio scambiare due chiacchiere bevendo un caffè e non tra le lamiere accartocciate di un’autovettura, in una buia e fredda notte, senza avere nessuna risposta; è veramente grave morire a seguito di un incidente stradale e lo è ancor di più se si causa la morte di altre incolpevoli persone.
Antonio DI PASQUALE
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