Fitti schizzati alle stelle a fronte di salari bassi, con gli sfratti esecutivi che si moltiplicano. È quanto oramai da tempo accade a Napoli a causa della turistificazione. Un fenomeno drammatico, come da tempo denunciano gli attivisti della campagna per il diritto all’Abitare. Alfonso De Vito, uno dei portavoce della Campagna, stamattina in presidio all’estero del consiglio comunale di Napoli per chiedere nuovamente un intervento dell’amministrazione comunale di Gaetano Manfredi, fornisce un crudo dato.
“Sfratti aumentati del 500%”
“Nella città di Napoli gli sfratti esecutivi sono aumentati del 500% rispetto al 2019, arrivando a oltre 11.000 secondo i dati della Corte di Appello riferiti al 2022. Circa la metà della gente della città- ricorda De Vito- vive in affitto. Napoli è la città italiana con la maggiore percentuale della gente in affitto. L’aumento del caro vita, degli sfratti sta determinando una vera emergenza abitativa spinta come non mai dalla bolla speculativa degli affitti brevi, del dilagare delle Case Vacanze, arrivate a oltre 12.000 in un contesto di totale deregolamentazione, completamente esentasse, con poca sicurezza come abbiamo recentemente visto”. Per fermare questa deriva, conclude De Vito: “La pubblica amministrazione non può limitarsi alle chiacchiere ma deve intervenire concretamente per fare in modo che Napoli resti una città degli abitanti”.
La manifestazione contro il caro fitti a Napoli
Venerdì 13 alle 17 da piazza Dante partirà una manifestazione cittadina di sensibilizzazione sul tema. Chiara Capretti, consigliera di Potere al Popolo della Seconda Municipalità di Napoli mostra “Affitttopoly- il nuovo gioco di società in cui la bolla speculativa degli affitti turistici espelle gli abitanti”. “Noi saremo in piazza venerdì 13 dicembre alle ore 17 con concentramento a piazza Dante per chiedere al Comune per una vera regolamentazione e limitazione della crescita incontrollata attualmente dei B&B e delle Case Vacanze” conferma Capretti aggiungendo: “Gli aumenti sono almeno di 400 unità ogni tre mesi con il 70% che si concentra sul territorio del centro storico. Napoli è oramai superiore a Firenze per la percentuale di aumento annuale della crescita degli affitti in città a fronte di salari che sono fermi e bassissimi creando una crisi sociale enorme dal punto di vista abitativo, della precarietà e delle condizioni di lavoro che spesso tra l’altro riguardano il settore del turismo, dell’extra alberghiero e della ristorazione”.
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