Caro voli, sì ai fondi per Brindisi: anche le imprese alla «crociata»


La calmierazione delle tariffe dei voli deve passare attraverso il riconoscimento della continuità territoriale, così da superare il problema del costo proibitivo dei biglietti per le tratte nazionali e incrementare i collegamenti con l’aeroporto di Brindisi. È quanto sostiene il vicepresidente della Camera di commercio Taranto-Brindisi, Franco Gentile, che interviene sulla querelle del caro voli, appoggiando la proposta legislativa che i deputati di Fi Andrea Caroppo e Mauro D’Attis faranno valere in fase di legge di bilancio. I parlamentari salentini contano di ottenere il finanziamento con fondi pubblici delle compagnie che volessero incrementare i collegamenti da e per l’aeroporto del Salento (proprio attraverso la continuità territoriale, ovvero il riconoscimento di Brindisi come area periferica e svantaggiata, con conseguente deroga al divieto sugli aiuti di Stato). Il problema del costo esorbitante dei biglietti acquistati last minute o a ridosso delle festività incide in maniera significativa sul calendario degli spostamenti degli imprenditori e dei cittadini pugliesi. «Il caro biglietti del trasporto aereo – afferma Gentile – rischia di penalizzare l’intero Salento, anche in termini di una ulteriore fase di sviluppo. Questa è una battaglia che deve riguardare anche la Regione e il Governo nazionale, a cui spetta il compito di assicurare e di rendere accessibili i collegamenti con tutto il territorio nazionale. Si tratta, pertanto, di dare concretezza alla difesa della continuità territoriale, che più che un obbligo, deve essere un valore aggiunto per la coesione tra le diverse aree del nostro paese». Continuità territoriale che anche l’aeroporto di Grottaglie vorrebbe riconosciuta.

Ma la posizione di Gentile non converge con quella del presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, che ha esternato forti perplessità sul percorso intrapreso da Caroppo e D’Attis. «Per l’Aeroporto del Salento – ha detto Vasile – le condizioni di scarsa connettività e perifericità non sembrano verificate e non sono tali da richiedere lo strumento della continuità territoriale che si è rivelato molto complicato e oneroso, valido solo nei casi di effettiva insularità dei territori e non determinante per le riduzioni tariffarie. Questo considerando, peraltro, che l’attuale network e quello potenziale con lo sviluppo del traffico, con connessioni nazionali e internazionali, ha portato al raggiungimento del volume di oltre 3 milioni di passeggeri annui».

E allora, come affrontare e superare il problema del caro trasporti? È realmente una questione di «cultura» alla programmazione preventiva dei voli, come sostenuto da Vasile? È il quesito che l’ex senatore Dario Stefàno, che aveva già polemizzato con lui, ha posto al presidente di Aeroporti di Puglia attraverso un post sui social, nel quale lamenta: «Volendo anticipare, per ragioni di lavoro, il mio rientro in Puglia da venerdì (così come inizialmente programmato) a domani, giovedì pomeriggio, queste sarebbero le opzioni: il volo Ita Roma-Brindisi delle 21.40 quoterebbe 495 euro; il volo Ita Roma Bari delle 17.30 (peraltro in overbooking) costerebbe circa 550 euro».

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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-11-17 10:56:01 da


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