«La residenzialità a Piacenza da più anni va tutelata nell’assegnazione dei punteggi nelle graduatorie delle case popolari». È più o meno questo il contenuto di due risoluzioni, una presentata dalla Lega, l’altra da Fratelli d’Italia, che hanno incassato il voto favorevole del Consiglio comunale, con l’astensione di un pezzo della maggioranza: Boris Infantino e Matteo Anelli (Pc Coraggiosa), Stefano Perrucci, Tiziana Albasi, Salvatore Scafuto (Pd) e di Luigi Rabuffi (ApP).
La Giunta Bonaccini, in Regione, verso la fine del mandato, aveva approvato una delibera che revocava ai singoli comuni la facoltà di poter decidere in autonomia i criteri di assegnazione di punti extra per i residenti storici. Una proposta molto criticata dai due partiti del centrodestra. «Bonaccini si è dimesso in anticipo per fare l’europarlamentare – ha ricordato Luca Zandonella (Lega) – e quella è rimasta una delibera di Giunta. Però la nuova Giunta regionale è in continuità con quella precedente, temiamo che possa prendere la stessa decisione».
«La maggior parte delle case popolari – è la polemica di Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia – viene assegnata a stranieri appena arrivati, quindi un obiettivo da porsi è quello della residenzialità da più anni. Ci sono famiglie, italiane o no, residenti a Piacenza da 40 anni, che vengono scavalcate da neo residenti».
«Il nostro regolamento – ha spiegato Nicoletta Corvi, assessore al welfare – prevede un riconoscimento in base alla residenza anagrafica continuativa. Si premia chi è qui da 20 anni e dai 15 ai 20. Adesso stiamo facendo riferimento ad una normativa del 2018, il nostro regolamento già incentiva questo criterio. Rispetto al futuro, non so come si muoverà la Regione, attendiamo di sapere».
Corvi ha voluto poi rivolgersi a Soresi, da sempre battagliera sul tema delle case popolari. «Quando parliamo di persone residenti nel nostro comune, lo si deve fare indipendente dal background. Se un cittadino di nazionalità albanese è residente da 10 o 20 anni, viene equiparato a tutti gli altri cittadini italiani. E spesso, quando leggiamo i cognomi degli elenchi Acer, li definiamo “stranieri”, ma non lo sono. Ci sono anche tanti che dopo molti anni ottengono la cittadinanza italiana», ha aggiunto l’assessore al welfare.
«Quella della Giunta Bonaccini – ha osservato Federica Sgorbati (Civica Barbieri) – fu una delibera sbagliata e vergognosa. Il concetto è errato: i comuni devono poter decidere di premiare i propri residenti storici. Sarebbe un passo indietro eliminare la residenzialità storica». «L’intento – ha giustificato Caterina Pagani (Pc Oltre) – è dare omogeneità nella risposta al diritto alla casa». «Se io pago le tasse a Piacenza da più tempo – ha rintuzzato Soresi – penso di avere più diritto di altri di accedere alla casa popolare. E la maggior parte degli alloggi è assegnata a stranieri. E tra loro preferirei che avessero accesso gli stranieri residenti da vent’anni rispetto a quelli appena arrivati». «Lesivo che la Regione intervenga sull’autonomia di un comune», il giudizio di Zandonella.
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-12-14 06:00:00 da
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