Caso Haggis, opposizione all’archiviazione. Il gip convoca le parti sulla presunta violenza


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OSTUNI – Parola alla giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi, dopo il contraddittorio fra le parti previsto fra una settimana. La gip Vilma Gilli ha fissato per il 19 settembre l’udienza in camera di consiglio, in seguito alla richiesta di archiviazione dell’accusa di violenza sessuale per il regista canadese, Paul Haggis, 71 anni, presentata dalla Procura, a cui si oppone l’avvocato Ilaria Boiano dell’associazione Differenza Donna che rappresenta la turista inglese.

La donna, con la sua denuncia, fece partire l’inchiesta poi sfociata nel fermo eseguito dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi il 19 giugno 2022, a Ostuni. Haggis, premio Oscar per la sceneggiatura del film ‘Crash’, era nella Città Bianca per partecipare all’Allora Fest, la rassegna internazionale del cinema.

L’udienza camerale sarà destinata all’ascolto da una parte del procuratore aggiunto Antonio Negro che, assieme ai sostituti Livia Orlando e Gualberto Buccarelli, lo scorso mese di marzo ha chiesto l’archiviazione non essendoci elementi per sostenere l’accusa in giudizio a conclusione delle indagini, e dell’avvocato Michele Laforgia del foro di Bari, difensore di Haggis, che ha sempre respinto l’accusa; dall’altro lato all’ascolto dell’avvocato Boiano.

Secondo la penalista dell’associazione Differenza Donna, «lo Stato non può rimanere indifferente di fronte all’insuperabile dissenso» della denunciante mentre l’indagine è stata «interamente dedicata a scandagliare la sua personalità anziché ad approfondire la condotta dell’indagato». Per l’avvocato Boiano, le «lunghe indagini hanno confermato l’attendibilità della persona offesa e il grave danno accertato da una consulenza tecnica disposta dalla Procura di Brindisi». «Le argomentazioni giuridiche e fattuali alla base della richiesta di archiviazione non sono coerenti con la più recente giurisprudenza di legittimità in materia di violenza sessuale e consenso della vittima. Per questo – sostiene Boiano – la vittima non può accettare la motivazione per cui la Procura vuole archiviare».

Haggis ha sempre sostenuto che i rapporti siano stati consensuali, sia in sede di convalida del fermo che all’esito dell’incidente probatorio disposto dal gip per ascoltare le dichiarazioni della donna, ribadendo di avere fiducia nel sistema giudiziario italiano. Il regista rimase ai domiciliari per 16 giorni, sino alla pronuncia dei giudici del tribunale del Riesame che respinsero l’appello con cui la Procura di Brindisi chiedeva il ripristino della custodia.

Il tribunale, nelle motivazioni, mise in evidenza l’assenza di segni di rapporti sessuali violenti e gettò pesanti ombre sull’attendibilità della donna per via di «dichiarazioni incongruenti», tali da non escludere che la deposizione fosse «scevra da intenti speculativi».

Il Riesame, in conclusione, ritenne «sfumata la portata del compendio indiziario, notevolmente ridimensionato alla luce delle stesse dichiarazioni della donna», considerate «non pacificamente attendibili».




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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-09-12 12:51:03 da


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