Caso Sangiuliano, Boccia: “Ferita a ministro? Chiarirò quando sarà tutto finito”

Caso Sangiuliano, Boccia: “Ferita a ministro? Chiarirò quando sarà tutto finito”



Caso Sangiuliano, Boccia: “Ferita a ministro? Chiarirò quando sarà tutto finito”

L’imprenditrice ospite ieri sera a ‘PiazzaPulita’: “”Su tutto quello che ho detto finora, ho fornito le prove. Nulla era una bugia”

Maria Rosaria Boccia, ospite ieri sera di PiazzaPulita su La7, è tornata sulla vicenda che ha portato alle dimissioni del ministro Sangiuliano. “Mi sento in una condizione disagiata. Quello che ho subito e sto subendo non è una cosa normale“, ha raccontato Boccia. “Ho subito perquisizioni, attacchi mediatici. Penso che ci sia la forza e la dignità di raccontare la verità. C’è un’indagine e rischio fino a sette anni di carcere per una cosa assurda. Altrimenti” la verità “l’avrei detta tutta, dall’inizio”. “Metto la faccia e rispondo a quello che alcune persone non hanno il coraggio di fare uscire e usano i giornalisti amici per farle uscire. Io sono laureata”, ha proseguito Boccia in risposta ai giornali che avrebbe mentito sulla laurea. L’imprenditrice ha parlato anche della ferita sulla testa dell’ex ministro: “L’accusa di lesioni a Sangiuliano? Questo fa parte di uno dei quattro capi d’imputazione. Non lo posso chiarire ora, quando finirà tutto chiariremo quello che non possiamo chiarire stasera. Bisognerebbe anche datare il giorno in cui ha messo i punti”. Quanto alle chat private che proverebbero la lite, “è composta da messaggi non consecutivi, sono dei messaggi tagliati”, ha commentato Boccia.

Boccia: “Su tutto quello che ho detto finora, ho fornito le prove. Nulla era una bugia”

Boccia è tornata anche sull’allontanamento di Francesco Gilioli dall’incarico di capo di gabinetto del ministero della Cultura: “Mi sono fatto un’idea. Nel mio caso, ci sono state delle imprecisioni che un capo di gabinetto non può permettersi. Ancora oggi il contratto che ho firmato non è uscito. Sicuramente non è stato efficiente nel ruolo. Ma non conosco i motivi”. Riguardo il ‘giallo’ della sparizione della chiave della città di Pompei, che “vale 12mila euro circa”, “io non ce l’ho“, ha precisato Boccia. “Su tutto quello che ho detto finora, ho fornito le prove. Nulla era una bugia. E sono ancora non creduta”. 

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-11-01 08:36:41 da LaPresse


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