Caso Santanchè, alla Camera il dibattito sulla mozione di sfiducia. Replica in altra seduta

Caso Santanchè, alla Camera il dibattito sulla mozione di sfiducia. Replica in altra seduta


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Si è conclusa nell’Aula della Camera la discussione generale sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo, Daniela Santanché

Lei, appena si è concluso l’ultimo intervento, si è alzata dai banchi del governo e ha lasciato l’emiciclo.   

Dagli scranni del M5s, si sono udite le voci di deputate e deputati che hanno gridato ripetutamente “Vergogna!” poiché la ministra non ha replicato, come prevede invece il Regolamento. Il vicepresidente di turno, Fabio Rampelli è allora intervenuto: “Colleghi, per favore, scoprite forse oggi che ci si può prenotare per la replica anche nella seduta successiva?”

Quella di oggi era solo la discussione generale della mozione di sfiducia. Ma sui tempi dell’esame e del voto ci sono poche certezze. La mozione è inserita nel calendario della Camera della settimana (da martedì a venerdì), ma giovedì è prevista la convocazione del Parlamento in seduta comune e l’aula, tra i vari  punti, deve licenziare il decreto Pnnr in scadenza.

La mozione di sfiducia alla ministra, presentata dai 5 Stelle, è stata sottoscritta anche dalla capogruppo Pd, Chiara Braga, e da quella di Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella.

A Montecitorio non è stato un giorno di “pienone” ma i banchi dell’opposizione contano presenze più marcate degli altri. Tra gli scranni del governo, oltre alla Santanchè, c’erano il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, quello del Sud Nello Musimeci e un paio di sottosegretari (Gemmato e Gava). Nell’emiciclo, lato maggioranza, vuoti i banchi di Forza Italia, Lega e Noi moderati. Una decina i deputati di FdI.

“Uno è innocente fino a quando non è condannato in tre gradi di giudizio. Non vedo perché uno si debba dimettere per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio” ha dichiarato Matteo Salvini, a margine del sopralluogo presso le aree dell’ex Scalo di Porta Romana a Milano, rispondendo a una domanda sulla mozione di sfiducia al Ministro Santanchè. 

 

“Siamo garantisti con tutti, riteniamo che il principio della presunzione di non colpevolezza vada applicata a compagni di strada e avversari. Tutte le altre decisioni sono affidate alla sensibilità dei singoli, non c’è una regola giuridica che imponga le dimissioni”. Lo afferma il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto sul caso Santanchè sottolineando che “sarà Santanchè a decidere se la situazione che si è creata legittimi o meno un passo indietro”.

“Oggi arriva in Aula la sfiducia alla Santanchè. La voteremo, perché crediamo che non possa essere ministra e che non sarebbe mai dovuto diventarla. Eppure la sfiducia verrà respinta e il governo uscirà rafforzato dal voto del Parlamento, potendo respingere ogni richiesta di dimissione presente e futura. Non è questo il modo di fare opposizione”. Lo dichiara Carlo Calenda, leader di Azione.

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www.rainews.it è stato pubblicato il 2025-02-10 19:45:00 da


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