CASTEL DI SANGRO – La tratta ferroviaria Sulmona-Carpinone, fondata nel 1897, ha compiuto 126 anni.
Alla celebrazione dell’anniversario, questo pomeriggio a Castel di Sangro (L’Aquila), hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente della Provincia dell’Aquila e sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso, il direttore della fondazione Ferrovie dello stato italiane Luigi Cantamessa ed il presidente dell’associazione “Le Rotaie” Claudio Colaizzo.
“L’importanza della rete ferroviaria regionale è sotto gli occhi di tutti e ne sono dimostrazione i risultati turistici raggiunti nell’ultimo periodo. Come ho sempre detto, dove arriva la ferrovia arriva la civiltà – ha dichiarato Marsilio – ho raggiunto Castel di Sangro a bordo del treno d’epoca la ‘Transiberiana d’Abruzzo’ percorrendo la tratta ferroviaria più panoramica dell’appennino centrale. Auspico che questa collaborazione e la frequenza di questo servizio turistico possa crescere ulteriormente. Stiamo infatti lavorando ad un progetto di anello ferroviario che colleghi Castel di Sangro, la costa dei trabocchi, Pescara e Sulmona tramite una tratta che attraversi le diverse bellezze che la nostra terra è in grado di offrire”.
Si è soffermato con queste parole il presidente della Regione Marsilio sull’importanza dei collegamenti ferroviari che sconfinano dalla zona altosangrina.
Gli ha fatto eco il direttore della fondazione Ferrovie dello Stato italiane: “Ci siamo posti l’obiettivo di affiancare all’uso turistico della Transiberiana d’Abruzzo un utilizzo ordinario, riteniamo sia possibile far convivere un’utilità più pratica di tale servizio ferroviario con le attrazioni che solo l’Abruzzo è in grado di offrire. Ci sono, inoltre, le basi per ricostruire il nodo ferroviario con Napoli. Fa piacere notare che con le istituzioni preposte c’è sempre una grande unione d’intenti”.
A margine della celebrazione è stato poi presentato il libro scritto a quattro mani da Mario Rainaldi e Terzio Di Carlo,“Il nodo infrastrutturale dell’Abruzzo Citeriore. Un punto nevralgico della città di Castel di Sangro tra storia, politica e urbanistica”.
“Il volume in questione parla dell’importanza strategica di Castel di Sangro per quanto riguarda il collegamento tra la costa adriatica e quella tirrenica – sottolineano gli autori Rainaldi e Di Carlo – nonché della lunga e complessa storia riguardante la realizzazione della tratta ferroviaria, i cui primi progetti, ostacolati da più fattori, risalgono al XIX secolo”.
“Tra vicissitudini di carattere storico, politico ed urbanistico il testo affronta il tema della possibilità di realizzare un efficiente nodo intermodale che si sarebbe rivelato fondamentale per lo sviluppo della mobilità sostenibile e integrata ed in grado di dimostrarsi efficace, al tempo stesso, nel ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti, migliorando l’efficienza e l’accessibilità dei servizi di trasporto, in modo da favorire ulteriormente l’interconnessione tra le diverse aree urbane, in particolar modo per quanto concerne il supporto diretto al settore turistico. Un hub ben progettato e gestito rappresenta la possibilità concreta di consentire al flusso turistico di raggiungere facilmente i luoghi più ricercati, migliorando così tanto la qualità quanto l’esperienza dell’offerta”, concludono gli autori.
“Gli autori, attraverso un’accurata ricerca storica e archivistica, hanno ricostruito la genesi e la realizzazione della ferrovia abruzzese-romana e le successive vicende – ha dichiarato Caruso – il Comune di Castel di Sangro, che ha patrocinato la realizzazione del volume, è orgoglioso di aver contribuito a questo importante progetto culturale”.
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