Catania, dal consiglio l’ok al Piano del porto: l’Mpa diserta la seduta

Catania, dal consiglio l’ok al Piano del porto: l’Mpa diserta la seduta


Il voto arriva tarda sera. Non senza polemiche

CATANIA – Un voto sofferto, affatto scontato ma nemmeno vincolante. Con 23 favorevoli, 2 contrari e un astenuto, il Consiglio comunale esprime il proprio benestare alla pianificazione futura del porto di Catania, dando l’ok alla proposta di Piano regolatore generale dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale.

L’Mpa non partecipa

Un parere “non dovuto”, con una maggioranza in formazione ridotta. Il gruppo Grande Catania-Mpa, tra i più nutriti della maggioranza, diserta in massa la seduta. D’altronde, poco prima dell’inizio, la posizione degli autonomisti viene inviata alla stampa, non lasciando dubbi sulle volontà di non partecipare al voto.

“A poche ore dal voto in consiglio del Prp non possiamo non rimarcare la necessità di un aggiornamento e una pianificazione più coerente del stesso con la realtà dei fatti– scrivono nero su bianco gli autonomisti –. Per via di una questione sorta in relazione alla darsena turistica prevista che non potrebbe essere realizzata”.

Ad ostacolarla c’è, secondo quanto scritto, un avviso pubblico di qualche giorno fa per il rilascio di una “concessione demaniale della durata massima di 25 anni relativa ad un’area di sedime portuale ubicata presso il Molo Crispi del porto di Catania per lo svolgimento da parte di una società di servizi terminali dell’attività di traffico “ro-ro/ro-pax”. 

Vogliamo rimarcare quanto sia utile un nuovo confronto con tutti i consiglieri su questa criticità ed incongruenza del Prp emersa, affinché si arrivi ad una scelta consapevole delle decisioni che verranno prese”.

Una “doppia visione”

Un atto accolto con favore da alcuni, convinti delle grandi possibilità connesse allo sviluppo portuale, e osteggiato da altri, movimenti, partiti, associazioni, per il troppo cemento previsto e il mantenimento di una prospettiva commerciale. “Per la mancata vera innovazione”, come sostenuto dalla consigliera 5 Stelle Gianina Ciancio nel corso del dibattito di giovedì.

Una doppia visione mantenuta all’interno dell’aula, tra maggioranza e opposizione sebbene la discussione sul Prp abbia visto una sorta di spaccatura nel Pd, con il capogruppo Maurizio Caserta più aperto a quanto proposto dall’Autorità portuale e che si astiene praticamente a ogni votazione, e il collega di partito Damien Bonaccorsi, nettamente contrario e più allineato con le posizioni dei 5 Stelle.

La seduta

Tornando al Consiglio, 20 gli emendamenti proposti, su cui si dilunga per oltre tre ore un dibattito poco entusiasmante, a ribadire posizioni già espresse il giorno precedente e per un voto non vincolante. Oltre tutto, su una progettualità che, comunque, dovrà avere altri passaggi autorizzativi.

“Temo che si stia perdendo tempo” – afferma sul quarto emendamento il capogruppo del Pd, Maurizio Caserta -. “Se voglio aprire un negozio di pupazzi, non è detto che anche l’Autorità lo voglia”. Aspetto ribadito in chiusura dal vicesindaco, Paolo La Greca. “Stiamo dando un parere al Piano regolatore – sottolinea – non alle opere che saranno realizzate e che saranno sottoposte ad altre valutazioni”.

Molti degli emendamenti proposti, come detto, riguardano la tutela della foce del torrente Acquicella, “immodificabile”, secondo il Piano paesaggistico della provincia, interviene la consigliera Ciancio.  “Un torrente che, comunque, per legge non può essere spostato – tuona in aula Damien Bonaccorsi – e che per questo non dovrebbe nemmeno essere oggetto di emendamento”. Così come la tutela della scogliera D’Armisi, la zona a Nord del porto, la cui salvaguardia è oggetto di numerosi emendamenti, di maggioranza e di opposizione, alcuni fatti propri dall’amministrazione.

Gli emendamenti

Numerosi quelli presentati da Fratelli d’Italia, tutti insieme al gruppo Trantino sindaco e anche con gli altri gruppi di maggioranza. Per limitare le altezze, con deroga agli edifici di interesse pubblico che a questo debbano essere vincolati diventando patrimonio indisponibile. Per tutelare le attività economiche che potrebbero essere compromesse dal nuovo sviluppo del porto.

E ancora a sostegno della sosta e della viabilità, per agevolare il deflusso delle acque, garantire infrastrutture per la sosta, spazi verdi nelle aree inedificabili, piste ciclabili e pedonali, e per limitare l’eccessiva estensione delle attività commerciali, onde evitare troppa pressione sul commercio del centro storico.

“Cose che non incidono su quanto scritto dall’Autorità – insiste Caserta. Tutti i consiglieri hanno approfittato per discutere di altro, avremmo potuto fare delle mozioni”.

L’articolo Catania, dal consiglio l’ok al Piano del porto: l’Mpa diserta la seduta
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-03-22 00:00:42 da Melania Tanteri


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