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CATANIA – La commissione provinciale per il Congresso, si è già insediata. Il 9 maggio scadono i termini per la presentazione della candidature alla guida del Partito democratico etneo e siciliano.
All’orizzonte c’è non soltanto l’obiettivo di crescita sul territorio etneo. Ma anche, e forse soprattutto, una scossa d’assestamento finale su quelli che sono gli equilibri interni al Pd.
Verso il Congresso
“Siamo in piena fase congressuale. Un momento importante, una grade opportunità per tutti, spero, in un Congresso vero – conferma la Segretaria provinciale Maria Grazia Leone -, un Congresso diverso da tutti quelli che abbiamo conosciuto, in cui si possano confrontare modelli organizzativi diversi, con un rinnovato senso di unità, ma senza quell’ unanimismo di facciata che ha sempre pietrificato tutto.
Quello, insomma, che, alla fine dei giochi, oggi, serve solo a garantire la possibilità di distribuire qualche medaglietta in più. E che domani, poi, naufraga al primo inciampo.
Non un confronto personale, di simpatie e piazzamenti, ma un confronto squisitamente politico. Dobbiamo capire quale tipo di Partito vogliamo. In che cosa vogliamo si traduca in Sicilia e a Catania il PD a trazione Schlein ? È il momento di mettere in campo scelte coraggiose”.
“Siamo vivi”
Dal dire al fare, in mezzo non sfugge uno scontro interno – in atto da anni – tra le diverse anime del partito.
“Siamo vivi, qualche volta troppo vivaci. Ripeto sempre che lo scontro va bene, purché si resti saldamente legati ai temi e non si ceda mai alla tentazione di delegittimare o disconoscere il compagno di partito . I nostri avversari sono fuori dal nostro partito.
Un errore dobbiamo evitare, quello delle scelto di corto respiro, per timore e per egoismo rischiamo di rimanere prigionieri della “logica del club”: né troppi né troppo pochi. Pochi e deboli così da essere sempre garantiti, pochi e senza concorrenti così da essere agevolati.
Ecco, di questo schema dobbiamo liberarci.
Conosceremo gli sfidanti in campo fra qualche giorno, scadenza delle candidature è il 9 maggio.
Io resto a disposizione del Partito, come sempre d’altronde, ma non riproporrò la mia candidatura.
Solo in una logica di squadra si cresce e si migliora ed io penso di potere fare la scommessa migliore puntando tutto su quella che è stata la mia squadra e sulla continuità di questo progetto. Condividendo le fatiche e valorizzando i talenti di tutti con generosità, senza personalismi, si possono ottenere risultati straordinari.
Il lavoro della segreteria
“Tante cose fatte. Tante cose restano da fare. Per le prime mi riconosco un merito per le seconde una responsabilità. Ma in entrambi i casi un’attenuante: io non vivo di politica. Vivo del mio lavoro. E questo partito vive del volontariato gratuito e appassionato dei suoi militanti, senza ruolo, senza incarico, senza indennità.
Fra i meriti quello di avere buttato a terra le basi per una rigenerazione sostanziale. A dicembre del 2022, quando si è insediata la mia segreteria, c’erano solo i cocci e le ferite di una stagione terribile, a livello nazionale come a livello locale.
Abbiamo saldato i debiti, restituito vitalità ai circoli, visto sorgere un gruppo forte nella città di Catania, ci siamo scommessi col nostro simbolo, abbiamo ancorato il tesseramento alla regola della tracciabilità dei pagamenti, allestito tante tante tante iniziative in giro per la provincia.
Abbiamo visto sbocciare il percorso della giovanile e sui ragazzi abbiamo scelto di investire sempre.
Ho vissuto questo ruolo con un’unica ambizione, quella di provare fare crescere la comunità democratica sul territorio ”.
La questione morale
“Nella nostra provincia, la questione morale è diventata prioritaria, i recenti scandali, Tremestieri e Ramacca, fra tutti, hanno visto clan ed esponenti politici, seduti alla stessa tavola. Questi fatti impongono una riflessione profonda sulla necessità di rafforzare il nostro impegno per la legalità e la trasparenza nella gestione della cosa pubblica.
L’iniziativa del 22 marzo con Serracchiani, Barbagallo, Cracolici e soprattutto con un brillantissimo Alfonso Sabella è un segnale di attenzione della deputazione regionale e nazionale ed un buon modo per cominciare.
La politica, a tutti i livelli, deve imparare ad arrivare prima della magistratura: non possiamo limitarci a reagire agli eventi, dobbiamo imparare a prevenirli .
I nostri iscritti, amministratori e militanti devono essere i primi a tenere alta l’attenzione, leggendo con lucidità ciò che accade nei territori, rifiutando ogni interlocuzione con le forze antidemocratiche della criminalità. Mai cercandone il sostegno”.
Le elezioni provinciali
“Queste elezioni di secondo livello confermano le gravi criticità di un sistema elettorale che finisce per penalizzare la rappresentanza democratica e col metodo del valore ponderato mortifica i territori più piccoli.
I risultati di oggi erano calcolabili a tavolino, nessuna sorpresa, siamo legati ad un risultato già in larga parte cristallizzato nel 2023, con il peso dominante della città capoluogo. Le sue maggioranze consiliari hanno determinato tutto.
Dobbiamo essere consapevoli tutti che questo meccanismo taglia i costi della politica, ma al prezzo altissimo di un distacco profondo tra eletti ed elettori, tra istituzioni e cittadinanza, fra competizione elettorale e temi.
Dentro questi vincoli distorti, abbiamo lavorato per ottimizzare il risultato, costruendo una lista unitaria con il contributo del Movimento 5 Stelle, a cui va un ringraziamento politico e non di facciata.
Nonostante partissero da una posizione svantaggiata, hanno mostrato lealtà e generosità, dimostrando quanto sia forte il valore della coalizione progressista.
I nostri eletti, Graziano Calanna e Pia Giardinelli, sono amministratori esperti e capaci: sapranno rappresentare con serietà le istanze dei 58 comuni della provincia.
La destra ottiene una prevedibile e ampissima maggioranza numerica, si ripropongono le proporzioni della Città di Catania. A noi spetta adesso vigilare su scelte, contenuti e procedure, consapevoli del valore strategico che le Province possono avere e della necessità che, queste, tornino ad avere un ruolo centrale nella governance territoriale.
Adesso si apre una nuova fase: concentriamoci con forza e convinzione sui referendum dell’8 e 9 giugno. È in gioco la qualità della nostra democrazia: ciascuno faccia la propria parte”.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-05-02 07:04:39 da Anthony Distefano


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