Catania, la questione sicurezza approda in Consiglio comunale

Catania, la questione sicurezza approda in Consiglio comunale


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CATANIA – Un minuto di silenzio per l’uccisione di Santo Re e poi polemiche. Tante. Sull’assenza di sicurezza in città e sulla paura che, come riportato anche dalla nostra testata, non solo si percepisce, ma si tocca con mano.

È il barbaro omicidio di piazza Mancini Battaglia a tenere banco in occasione della seduta di consiglio comunale di ieri sera durante la quale non sono mancati gli strali lanciati contro il governo cittadino, il suo capo, il sindaco Enrico Trantino e le parole consegnate ancora una volta ai social, che a qualcuno proprio non vanno giù.

E se non sorprendono gli attacchi provenienti dall’opposizione, in particolare da parte dell’esponente del Pd Damien Bonaccorsi, fanno rumore quelli scagliati da Paola Parisi, consigliera di Fratelli d’Italia, partito del primo cittadino.

La questione sicurezza

La questione sicurezza esplode nella fase delle comunicazioni. “Sono passati due anni quasi da quando si è insediata questa amministrazione – dice Bonaccorsi – e dobbiamo prendere atto del fatto che si è parlato fin troppo del tema della sicurezza. Ci sono state mozioni, ordini del giorno, consigli straordinari e quello che è stato sempre detto è che c’è una grande attenzione, che si sta facendo il possibile. Eppure – prosegue – credo che di disgrazie e di tragedie. sotto questa amministrazione, se ne siano consumate troppe e non si può ricevere ogni volta la stessa risposta”.

Il consigliere denuncia l’illegalità diffusa in città, “è sotto gli occhi di tutti” – afferma. “Non posso accettare che il sindaco, dopo il tragico evento, dica che la criminalità è in calo. I cittadini vivono la paura vera di uscire, tornare a casa, posteggiare auto”.

“Non ricevo risposte”

Un attacco, duro senza dubbio, ma non come quello “amico” della consigliera Parisi. “Non ricevo risposte” – tuona contro il primo cittadino, stranamente assente. “Oggi non volevo intervenire – continua – ma, dopo aver letto alcuni post e alla luce dei fatti accaduti non posso tacere, per il semplice fatto che io occupo questa poltrona esattamente come tutti coloro che sono qui dentro non perché me l’ha regalata qualcuno. Ma perché delle persone hanno scritto il nostro nome su una scheda elettorale perché vogliono essere rappresentate da noi. Quindi oggi io non posso tacere”.

Parisi accusa senza mezzi termini l’amministrazione e il sindaco. “Qui ci si concentra sui doveri dei cittadini e non sui diritti che hanno – dice, riferendosi alla recente azione di controllo dei velocipedi o alle sanzioni da violazione del codice della strada. “Sono felice che il signor sindaco esulti perché ha fermato 8 biciclette che andavano ad alta velocità e che ha sequestrato i mezzi – continua ironica. Un dato eclatante per questa città. Io però sono stanca di fare delle richieste che non vengono mai esaudite. Il signor sindaco, in campagna elettorale, aveva detto che per risolvere i problemi della sicurezza in questa città avrebbe chiamato l’esercito se fosse stato necessario”.

Promessa non mantenuta, per la consigliera che, più volte ha chiesto spiegazioni in tal senso. “Continuo a non ricevere risposte – sottolinea – ma non possiamo più stare a guardare”. In aula replica l’assessore al Bilancio, Giuseppe Marletta. Lo fa sulle altre questioni emerse ma non su questa. “Non c’è dubbio che la sicurezza in tutte le città di una certa dimensione come Catania sia fondamentale – si limita a dire con la voce evidentemente rotta dalla commozione, prima di cambiare velocemente argomento.

Ma resta la questione sicurezza, invocata da più parti e ora davvero prioritaria per la città.

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livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-06-05 19:29:26 da Melania Tanteri


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