PALERMO – La Cassazione dà ragione alla difesa, annulla senza rinvio l’ordinanza di custodia cautelare. Scarcerato Antonio Mazzè, 57 anni, arrestato lo scorso marzo in un blitz antimafia a Brancaccio.
Accolto il ricorso degli avvocato Riccardo Bellotta e Maurizio Di Marco.
Nella ricostruzione dell’accusa, Mazzè avrebbe fatto parte degli uomini del pizzo. Il blitz è quello che ricostruì il ritorno al potere del boss Giuseppe Arduino che dopo essere uscito dal carcere sarebbe tornato a imporre la tassa di Cosa Nostra ai commercianti.
Il pizzo si pagava anche con la merce. Alcuni bar mettevano a disposizione le cassate per i picciotti a Pasqua e Natale. A ritirare i buoni sarebbe stato proprio Mazzè. nello stesso blitz è emersa la figura del boss emergente Giancarlo Romano, ucciso per lo scontro sulla gestione degli incassi delle sommesse sportive.
Un affare che frutta parecchio e crea tensioni. Lo dimostrano non solo le pistolettate che portarono alla morte di Romano ma anche i 56 mila euro trovati nello scooter guidato da un uomo ma intestato a Romano.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2024-10-10 07:12:52 da Riccardo Lo Verso
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