Centrosinistra, Conte insiste su agenda progressista “o non ci staremo”: tensione con il Pd

Centrosinistra, Conte insiste su agenda progressista “o non ci staremo”: tensione con il Pd



Centrosinistra, Conte insiste su agenda progressista “o non ci staremo”: tensione con il Pd

Scintille sull’Ucraina e sulla legge salva-Milano. La dem Picierno: “Non è affidabile”

Quando si tornerà al voto, a scadenza naturale o magari prima, ci confronteremo con le forze dell’area progressista per definire un programma chiaro e condiviso. E questo riguarda anche il Pd“, perché “se non si scardinano i privilegi per una società più equa, noi non potremo essere della partita“. Il leader M5S Giuseppe Conte insiste nel disegnare un’agenda progressista come condizione per future alleanze del centrosinistra. Le parole affidate a un’intervista a Repubblica non rappresentano però un ‘aut aut’, come potrebbe sembrare – “non è una minaccia”, precisa poi – e anzi c’è “massima disponibilità al dialogo”, assicura. “Per noi non è importante arrivare a formulare una proposta di governo, ma la solidità e la credibilità di questa proposta e ovviamente che ci siano forze progressiste affidabili”. Quindi “abbiamo il tempo per costruire un’alternativa seria a queste destre che si stanno dimostrando incapaci”, aggiunge, specificando che “il problema non è arrivare a Chigi ma cosa fai il giorno successivo per cambiare l’Italia”. A Conte tocca rivedere anche la sua definizione di forza “progressista ma non di sinistra”: a chi gli fa notare che The Left, il gruppo europeo a cui appartiene il Movimento 5 Stelle, sia più a sinistra dei progressisti, Conte ribadisce che “al di là delle etichette è composito e per noi queste posizioni sono quelle di una forza progressista”.

Picierno (Pd): “Conte non può essere considerato affidabile”

A tal proposito, però, le tensioni con i potenziali alleati nel centrosinistra, Pd in testa, sono evidenti. Ne sono la prova le parole della dem Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, che rimarca: “Trovo francamente ridicolo che il capo del M5S, partito iscritto in Europa a un gruppo politico che si chiama Left, venga proprio a Bruxelles a dire che fra destra e sinistra non c’è differenza, che si tratta di uno schema novecentesco, superato”. E rilancia: “Delle due l’una: o Conte non conosce l’inglese o non sa cosa significa la parola ‘sinistra’. In entrambi i casi si tratta di dichiarazioni che raccontano della credibilità del personaggio. D’altra parte non c’è da stupirsi: uno che non è stato in grado di scegliere tra Trump e Harris non può certo essere considerato affidabile“. E mentre il M5S al Parlamento Europeo stigmatizza i “toni da bar” che Picierno avrebbe usato nei confronti di Conte e di tutta la comunità del Movimento 5 Stelle, il Partito democratico le fa quadrato intorno. “Condivido tutto quello che Pina Picierno ha detto in un’intervista molto coraggiosa. E sul tema degli aiuti all’Ucraina è molto semplice: o stai con la democrazia o stai con Putin. Ai cittadini va raccontata la verità. E quel fondo è per la pace, non ‘per la guerra’”, il commento della senatrice Simona Malpezzi. “Offendere è segnale di debolezza delle proprie ragioni. Quali sarebbero i toni da bar usati da Pina Picierno? Al contrario di ciò che pensa il M5S, nell’intervista Picierno utilizza degli argomenti chiari per avanzare una critica politica seria a Conte. E cioè che non è vero che non c’è differenza tra destra e sinistra, in Italia come in Europa, e che sull’Ucraina il leader pentastellato ha le stesse posizioni di Salvini. Noi invece siamo europei e difendiamo la democrazia: perciò non lasciamo sola l’Ucraina. Il populismo sulla guerra lo lasciamo, appunto, a Conte. Sono argomenti che, per esempio, io condivido in toto. Dal M5S registriamo quindi contro Picierno un linguaggio offensivo che potevano francamente risparmiarsi”, sottolinea la senatrice Valeria Valente. “Solidarietà” anche da Filippo Sensi. “Grazie Filippo, spiace per loro”, replica prontamente Picierno. “Evidentemente non cercano alleanze ma pretendono sudditanza o silenzio complice rispetto alle uscite strampalate del loro capo. Non in mio nome“.

Polemica sul disegno di legge ‘salva-Milano’

In serata la polemica tra M5S e Pd trova nuovi spunti: l’occasione è data dalla presentazione dell’appello dei senatori grillini contro la proposta di legge ‘salva-Milano’, alla Camera. “Questo intervento normativo non è ‘Salva-Milano’ ma ‘Affossa Italia’”, rilancia Conte che invita la destra “a rivedere tutto questo”. Quel “che più sorprende – spiega – è che ci siano delle firme su questo testo anche di forze che sono in questo campo progressista“. E lancia un appello: “Ritirate quelle firme se volete costruire un’alternativa di governo. Questa roba qui lasciatela fare alla destra più reazionaria che si potesse concepire, più restauratrice che si potesse immaginare, predisponetevi dal lato giusto, venite a combattere dal lato progressista questa battaglia“.

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-12-12 08:01:24 da LaPresse


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