Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) dell’Aquila deciderà il 14 maggio sul ricorso relativo alla delibera della Regione Abruzzo che autorizzava il prelievo di 469 cervi dal 14 ottobre al 15 marzo in provincia dell’Aquila, esclusivamente in aree esterne ai parchi e alle zone protette.
La delibera, inizialmente approvata dalla Giunta regionale, era stata confermata in un primo giudizio del Tar il 9 ottobre. Tuttavia, l’11 novembre, il Consiglio di Stato ha sospeso l’attuazione del provvedimento, evidenziando profili critici riguardo l’assenza del monitoraggio faunistico, obbligatorio per legge dal 2020.
L’azione di prelievo, affidata a sele-controllori specializzati, è stata quindi bloccata in attesa della decisione di merito del Tar.
Il Consiglio di Stato ha sottolineato che il monitoraggio è un requisito essenziale per la gestione sostenibile della fauna selvatica e ha ritenuto che la sua omissione violasse la normativa vigente.
Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, ha difeso la validità del piano, sottolineando che è stato elaborato con il supporto di esperti e nel rispetto delle esigenze di controllo della fauna. Marsilio ha ribadito l’importanza del prelievo selettivo per prevenire danni alle colture agricole e garantire l’equilibrio ecologico.
La questione ha suscitato un acceso dibattito tra associazioni ambientaliste, contrarie al provvedimento, e organizzazioni agricole, che invece ne sostengono l’urgenza per la tutela delle attività produttive.
www.chietitoday.it è stato pubblicato il 2024-11-28 19:10:42 da
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