Un volo di venti metri mentre smontava il tendone del circo e poi mesi di coma. Il tutto però mascherato come un incidente ben diverso, una caduta accidentale di un paio di metri da un camion. Da lì sono partiti i carabinieri per la tutela del lavoro di Milano per indagare sulle condizioni di lavoro del Circus Maya Orfei Madagascar: l’incidente è avvenuto a Genova il 26 aprile 2023, ma il sequestro del tendone è stato fatto a Torino ieri, 5 dicembre, dai militari del comando provinciale: il blitz dopo lo spettacolo delle 19 nella struttura, installata nel parco della Pellerina. Ora gli show sono bloccati e al titolare del circo è stata notificata la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Durante l’ispezione non sono state, invece, riscontrate irregolarità nella gestione degli animali che pertanto non sono stati sequestrati.
Secondo l’inchiesta chi si occupava del montaggio e dello smontaggio del tendone i dispositivi di sicurezza c’erano ma non venivano consegnati durante le attività. Il grave incidente dell’addetto al montaggio, cittadino indiano, sarebbe solo la punta dell’iceberg di una condizione di sfruttamento del lavoro più ampia. In quel caso l’operaio sarebbe stato spostato dal luogo dell’incidente, le tracec di sangue ripulite. Tutto per nascondere le responsabilità. Almeno secondo la procura di Genova che ha indagato il titolare del circo per caporalato, intermediazione illecita e sfruttamento sempre nei confronti di cittadini indiani
Niente giorni di riposo, ferie o permessi per loro. Secondo gli inquirenti i lavoratori erano stipati in 14 in un caravan con camere piccolissime, un solo bagno e una cucina. Soprattutto ricevevano paghe tra i 180 e i 250 euro a settimana, “sproporzionate alla quantità e alla qualità del lavoro prestato”. Cioè sette giorni su sette, con almeno dieci ore al giorno.
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