FALCONARA – Picchiati perché non erano potuti entrare nel kebab e poi minacciati dai loro aggressori. «Se ci denunciate torniamo a fare casino”. Protagonisti di un agguato padre e figlio, entrambi pachistani, di 50 e 21 anni. La sera del 9 marzo del 2019 il padre si era rifiutato di far entrare due clienti, un 20enne e un 25enne, uno italiano e l’altro tunisino, perché erano degli scrocconi. Sei mesi prima infatti avevano consumato panini e bibite per una spesa di 25 euro che poi non avevano voluto pagare. Così quando il titolare li ha rivisti nel suo negozio, in via Flaminia, gli ha detto che non erano graditi perché se loro non erano ricchi non lo era nemmeno lui per fargli credito. I due se ne erano andati ma non troppo lontano. Stando alle accuse, che hanno poi portato a processo i picchiatori, avrebbero atteso la chiusura del locale per seguire padre e figlio e aggredirli una volta raggiunta via Marsala.
Prima è toccato al figlio, buttato a terra e riempito di pugni in faccia tanto che ancora oggi farebbe fatica a masticare. Poi è toccato al padre, intervenuto per prendere le difese del giovane. Ha rimediato una bottigliata in faccia con un taglio ad un sopracciglio. I due erano anche armati di taglierino. Per mettersi in salvo i due pachistani si erano chiusi dentro un negozio di un loro conoscente, lungo la via. Il mattino seguente i due picchiatori erano tornati per minacciarli per non fargli fare la denuncia. Denuncia che però c’è stata, fatta ai carabinieri che sono risaliti ai due imputati tramite delle foto segnaletiche. Finiti a processo per lesioni aggravate in concorso il giudice Carlo Cimini ha condannato il tunisino e l’italiano ad 8 mesi di reclusione. La vittima ieri è stata sentita in aula e ha ripercorso i passaggi dell’aggressione.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-11 20:59:06 da
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