Colpo di pistola in pronto soccorso, licenziata la guardia giurata

Colpo di pistola in pronto soccorso, licenziata la guardia giurata




Colpo di pistola in pronto soccorso, licenziata la guardia giurata

ANCONA – Licenziato in tronco. È finita così per la guardia giurata che la notte del 24 settembre scorso, al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, sparò un colpo di pistola accidentale, con l’arma d’ordinanza. Il vigilante si trovava nel gabbiotto in compagnia di un collega. Il proiettile trapassò la parete di cartongesso e si conficcò in una porta tagliafuoco, attraversando la sala d’aspetto dove era seduta, a poca distanza, una ragazza di 25 anni. Uno choc per la giovane, urtata solo da qualche scheggia provocata dal foro nel muro che si era un po’ sbriciolato nel passaggio del proiettile. Era stata fortunata che non si trovasse seduta proprio dietro a quella parte da dove passò il proiettile della pistola, una Beretta calibro 9. Il vigilante, 58 anni, di origine moldava, è stato licenziato per giusta causa, con una lettera che la ditta per cui lavorava, la Fenice Security Service che ha in appalto il controllo e la sicurezza dell’ospedale regionale, gli ha inviato nei giorni scorsi. Un licenziamento senza preavviso, dopo i fatti era stato solo sospeso dal servizio, che il dipendente ha già impugnato rivolgendosi agli avvocati Paolo Campanati e Michele Magistrelli. I legali hanno presentato ricorso al tribunale del Lavoro, ritenendo il provvedimento «illegittimo, nullo e infondato», ma non è stata ancora fissata una data per la discussione. Per la difesa del 58enne sarebbe spropositato rispetto ai fatti e alla condotta tenuta dal dipendete e non previsto dallo stesso contratto nazionale con cui era regolata la sua assunzione. Stando alla versione che il vigilante ha fornito alla Fenice avrebbe tenuto la pistola scarica, come sempre. 

L’arma si sarebbe caricata urtando su un angolo della scrivania, nel gabbiotto dove era seduto. Il 58enne ci avrebbe sbattuto alzandosi per andare a prendere un caffè con un collega che era passato a trovarlo. La pistola nell’urto sarebbe uscita dalla fondina e lui l’avrebbe quindi estratta per riporla meglio all’interno. Appoggiandola sulla scrivania è partito il colpo. La versione iniziale dei fatti, per la Fenice, è stata invece diversa. Il vigilante avrebbe estratto l’arma per far vedere al collega come andava fatta la manutenzione. Un’imprudenza che non doveva commettere e che così facendo ha compromesso il vincolo fiduciario con la società che lo aveva assunto.


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-11 20:38:15 da


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