Comandante Polizia, giudice propone assunzione o risarcimento. Comune: “Non è vittoria ricorrente né chiusura vertenza”

Nuovo passaggio in merito alla vicenda del ricorso di Emanuele Moretti, dirigente spezzino di Polizia locale ora in servizio a Roma, che nel 2020, dopo il pensionamento del comandante della Locale spezzina, Alberto Pagliai, si era attivato nel luglio 2020 per succedergli attraverso la mobilità e tornare nei luoghi di origine dopo la lunga esperienza nella capitale. La sezione lavoro della Corte di Appello di Genova ha messo sul tavolo due opzioni per la composizione della vicenda: l’assunzione di Moretti, da parte del Comune della Spezia, in un posto compatibile con il suo profilo professionale (non per forza quale comandante: Moretti ha profilo idoneo anche per altri ruoli dirigenziali), oppure un risarcimento da parte dell’ente.
Il Comune della Spezia, con due distinte delibere di giunta, aveva dapprima, nell’agosto 2020, stabilito di coprire il posto tramite procedura di mobilità pre-concorsuale per poi, l’autunno successivo, mutare indirizzo e optare per una procedura selettiva. Ora potrà dunque optare per una delle due ipotesi di conciliazione delineate, oppure decidere di procedere verso il giudizio.

“È stato formulato da parte del giudice un tentativo di conciliazione, ossia un passaggio dovuto, ma non vincolante – commenta Palazzo civico in una nota -. Infatti, nessun obbligo di assumere Moretti o di risarcirlo nasce dalla proposta conciliativa che l’amministrazione, dopo averla valutata, può non accogliere e chiedere lo svolgimento del processo. Anche il giudice di primo grado ha esperito un tentativo di conciliazione, rigettato dal Comune della Spezia nella convinzione della inammissibilità del ricorso, come poi riconosciuta nella sentenza oggi impugnata”. Il Comune aggiunge che si tratta “solo ed esclusivamente un’ipotesi di conciliazione stragiudiziale” e che “non si tratta di una vittoria (del ricorrente, ndr) o della conclusione della vertenza. Il ricorso sarà discusso in primavera”. Parole che danno a intendere della volontà di Palazzo civico di non optare per una delle due ipotesi di conciliazione, ma di proseguire verso il giudizio, con la prossima udienza in programma a marzo 2025.