Commercio: in dieci anni in provincia sono sparite 374 attività, 137 delle quali nei centri storici. Cresce invece il numero di bar e ristoranti

Commercio: in dieci anni in provincia sono sparite 374 attività, 137 delle quali nei centri storici. Cresce invece il numero di bar e ristoranti


Tra il 2012 e il 2023 sono sparite alla Spezia 374 attività, tra commercio stanziale e ambulante. E solamente nei centri storici il saldo negativo è di 137 esercizi. Sono in controtendenza, invece, i dati relativi ai pubblici esercizi, in aumento specialmente nei centri storici, dove si contano 45 nuovi bar e ristoranti solo nelle vie cittadine, mentre sono diminuiti nelle zone periferiche.

I dati emergono dall’analisi “Demografia d’impresa nelle città italiane”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, e sono in linea con quanto accaduto nello stesso periodo a livello nazionale.

 

“In poco più di dieci anni ha chiuso un negozio commerciale su cinque. Il trend a livello locale è confermato e sta anche accelerando – ha commentato il presidente provinciale di Confcommercio, Vittorio Graziani -. Questi numeri non solo destano preoccupazione, ma sono anche all’inizio della lista delle nostre priorità. Nella provincia della Spezia, e in modo particolare nei centri storici, è invece cresciuto il numero dei pubblici esercizi. Voglio leggere questo ultimo trend in chiave positiva – ha proseguito ancora Graziani – perché la nascita di queste attività contribuisce alla riduzione dei fondi sfitti e garantisce la luce nelle nostre vie, offrendo comunque un’alternanza, anche se non è prettamente quella a cui tutti aspiravamo. Le cause della desertificazione commerciale non sono certamente locali. Si tratta di fenomeni difficilmente governabili a livello territoriale, che derivano invece da cambiamenti epocali che riguardano l’Italia e non solo. Il ruolo delle associazioni, al fianco del piccolo commercio, è ovviamente fondamentale. La nostra associazione ha il compito di offrire alle imprese un supporto sindacale, tecnico, economico e culturale. Fondamentale, altresì, il supporto degli enti locali, con cui l’associazione dialoga in rappresentanza e a tutela delle imprese. Non dobbiamo lasciar solo il singolo imprenditore, perché da soli non si può combattere, mentre uniti, specialmente se insieme ad altri organismi forti, si può vincere”, ha concluso Graziani.

Lo studio “Demografia d’impresa nelle città italiane” dice che in Italia, sono spariti oltre 111mila negozi al dettaglio e 24mila attività di commercio ambulante; in crescita invece le attività di alloggio e ristorazione (+9.800).

Nello stesso periodo, nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi si riducono le imprese italiane (-8,4%) e aumentano quelle straniere (+30,1%). E metà della nuova occupazione straniera nell’intera economia (+242mila occupati) è proprio in questi settori (+120mila).

Cambia anche il tessuto commerciale all’interno dei centri storici con sempre meno attività tradizionali (carburanti -40,7%, libri e giocattoli -35,8%, mobili e ferramenta -33,9%, abbigliamento -25,5%) e sempre più servizi e tecnologia (farmacie +12,4%, computer e telefonia +11,8%), attività di alloggio (+42%) e ristorazione (+2,3%).

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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-02-10 03:25:32 da


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