condannati i tre basisti ciascuno a 9 anni e 4 mesi

condannati i tre basisti ciascuno a 9 anni e 4 mesi



condannati i tre basisti ciascuno a 9 anni e 4 mesi

Come riportato in un articolo a firma di Denis Barea su Trevisotoday, sono stati ritenuti colpevoli in primo grado, dal Tribunale di Treviso, i tre basisti della banda che il 18 ottobre 2016, a Silea, lungo l’autostrada A27, misero a segno un colpo da film ai danni un furgone blindato portavalori della Civis. Si tratta di Giuseppe Stefanelli, 42enne di Stornara, Angelo Finiguerra, 53 enne di Lavello e Michele Sassano, 56 anni di Civitanova Marche, tutti condannati a 9 anni e 4 mesi. I tre rispondevano dei reati di rapina, detenzione illegale di armi, ricettazione e lesioni personali.

Obiettivo del commando che agì quel giorno, fu un portavalori che trasportava oltre 4 milioni di euro in denaro liquido, mentre transitava tra i caselli di Treviso Nord e Treviso Sud. I sistemi di sicurezza presenti all’interno del camioncino, una schiuma che solidifica a contatto con l’aria, poi diffusa per proteggere i soldi contenuti all’interno di sacchi, impedirono però ai banditi di razziare tutto il denaro, di cui vennero asportati solo circa 400 mila euro. Durante l’assalto rimase ferita a guardia giurata Boris Colla, capomacchina del blindato, colpito da un colpo di striscio sparato dai malviventi.

Per compiere il colpo i tre, insieme ad altre dieci persone rimaste ancora senza nome, utilizzarono quattro macchine e un camioncino precedentemente rubati nel Foggiano. Per il trasporto a Treviso utilizzarono un tir parcheggiato nel capannone di una ditta di Silea, il giorno del colpo, come ripreso dai filmati delle  telecamere di video sorveglianza di una impresa che ha la sede proprio davanti a dove il mezzo pesante era stato parcheggiato.

All’interno del camion ci sarebbero stati i veicoli rubati (ugualmente filmati) e le armi utilizzate per la rapina nel corso della quale fu bloccato l’intero tratto autostradale con gli autori che avevano disseminato l’asfalto con dei chiodi per frenare la corsa del blindato della Civis.

Le modalità del colpo erano identiche a quelle di altre rapine avvenute in Toscana e ad Ancona. In particolare un assalto che, nell’agosto del 2017, ebbe come teatro l’A12 nei pressi di Pisa. Anche in quell’occasione i mezzi usati dai malviventi erano stati “spruzzati” con la polvere di un estintore per cancellare ogni impronta e traccia biologica.

A quel punto gli investigatori trevigiani – che avevano già preso visione dei frame in cui compare il furgoncino utilizzato sulla A27 per la fuga – beneficiarono del lavoro condotto dalla Procura di Firenze, che in relazione ai fatti di Pisa, avevano emesso 10 misure cautelari di cui una aveva colpito Stefanelli, l’autista del tir.

Nel corso delle indagini vennero presi in esame tutti gli spostamenti di mezzi pesanti avvenuti nelle ore successive all’assalto, tra cui, appunto, i movimenti di un autoarticolato, risultato di proprietà di una ditta pugliese di cui Stefanelli era un impiegato, che aveva percorso la tratta verso Foggia partendo da Padova.

Ad identificarlo fu la foto scattata al casello autostradale di arrivo: il peso del mezzo infatti non corrispondeva a quello misurato all’entrata nel casello veneto. Che il 42enne fosse alla guida del mezzo fu confermato poi dall’impronta digitale corrispondente alla seconda falange del dito medie sinistro ritrovata sul biglietto dell’autostrada. Il confronto con i dati a disposizione della Procura di Firenze diede poi esito positivo.

Finiguerra e Sassano vennero identificati grazie alla dichiarazioni di una persona che aveva partecipato, più o meno consapevolmente, alla preparazione della rapina e che fece i loro nomi.

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www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2025-06-05 15:33:00 da


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