ANCONA – «Conerobus resta in una situazione estremamente grave e di salvataggio autentico, ma in un solo anno il Cda è riuscito a ridurre le perdite di 800 mila euro». Parola del sindaco di Ancona Daniele Silvetti che ha fatto chiarezza sullo stato in cui versa l’azienda di Tpl detenuta al 90% dal Comune di Ancona. Un argomento che è tornato a tenere banco ieri in settima commissione e oggi in consiglio comunale, dove si è deliberato a favore del piano di razionalizzazione delle aziende partecipate dal Comune. Favorevoli tutti i consiglieri di maggioranza presenti in aula più Massimo Mandarano di Italia Viva. Astenuta invece il resto dell’opposizione. La riunione di mercoledì è stata quantomai accesa a causa della discussione avuta tra l’assessore alla Mobilità Giovanni Zinni e il consigliere Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi, con quest’ultimo che ha in pratica accusato il delegato del sindaco di non avere, a pochi giorni dalla fine dell’anno, un bilancio pre-consultivo dell’azienda di Trasporto pubblico locale. Il vicesindaco, sostenuto dai tecnici comunali, ha fatto notare come questo fosse un documento che Conerobus non aveva obbligo di redigere non risultando l’azienda come controllata. I due però non si sono affatto intesi.
Oggi il dibattito è proseguito in assise, con Zinni che durante la relazione ha rimarcato ancora una volta come «Conerobus è un’azienda da risanare, ma non da ‘libri in tribunale’. Il piano di risanamento messo in atto dal Consiglio di amministrazione ha già ridotto le perdite di 800 mila euro, grazie anche al contributo della Regione Marche. Resta il problema che l’azienda è sottocapitalizzata e l’obiettivo a cui deve puntare è la gara regionale del 2026».
Pesaresi ha così ribattuto: «Le risposte di ieri dell’assessore sono state evasive e non puntuali. La notte ha portato consiglio? È possibile avere dei chiarimenti ulteriori? Anche perché l’analisi che ci ha fatto l’assessore, tutt’altro che tecnica, ha luci e ombre che si alternano. Parla di un piano di risanamento, parla di riduzione delle perdite ascrivibile a contributi ottenuti dalla Regione Marche senza dare particolari in più e non si sa quale sia il piano di risanamento». E poi, sempre per il consigliere di Addn «Conerobus non è in pericolo di vita, lo sappiamo, ma ci ricordiamo la campagna elettorale del centrodestra. Di come, per il buco di bilancio, Conerobus fosse in pericolo di vita. Le idee mi paiono tutt’altro che. Allora dico che tutti quanti noi abbiamo diritto di sapere la situazione della più importante partecipata della nostra città che impiega centinaia di lavoratori. Siamo a dicembre 2024, la gara del 2026 è alle porte».
Susanna Dini del Partito Democratico ha appoggiato la linea Pesaresi: «Anche secondo noi ci sono luci, ombre e reticenza. Nessuno sa le linee di intervento e si fa fatica a capire come si vada verso la razionalizzazione. E poi i servizi aggiuntivi non vanno assolutamente toccati». Per il collega di partito Giacomo Petrelli invece «ogni volta che l’opposizione esercita il proprio ruolo di controllo, la maggioranza e la giunta si dimostrano reticenti. È emerso che a 15 giorni dalla fine dell’anno non è stato fatto un bilancio pre-consuntivo. Questo dimostra che la giunta non ha il controllo di cosa sta succedendo. E non dire le cose produce più preoccupazioni che dire le cose come stanno». Passando invece ad AnconAmbiente (altra partecipata oggetto di discussione) per Petrelli è importante che il sindaco «si impegni a mantenere gli utili di AnconAmbiente nella società e non li prelevi. Per il resto i bilanci di questa amministrazione si dimostrano sempre disinvolti e raffazzonati».
A questo punto è intervenuto Jacopo Toccaceli di Fratelli D’Italia: «Ad AnconAmbiente il prelievo di utili il sindaco Mancinelli l’ha fatto 3-4 volte e per cifre superiori, ma ve ne siete dimenticati di questa cosa. Infine queste sono tutte società partecipate, non più municipalizzate. Conerobus è una Spa con personalità giuridica propria. Quindi affrontare il tema a questa maniera è lesivo per la dignità della città, nocivo per Conerobus e per i suoi lavoratori. Poi la situazione è da migliorare e lo sappiamo tutti». Anche perché «nessuna di queste aziende è stata ereditata in ottima salute. Non credo alla malafede, non credo al malaffare, ma c’erano problemi oggettivi che si sta cercando di risolvere».
Stefano Foresi, ex assessore e oggi consigliere Dem sostiene che nessuno «abbia idea di cosa ha passato Conerobus negli anni del Covid. Poi c’è stato un aumento enorme del costo del carburante diesel. Poi il nuovo contratto di lavoro, questo giustamente». Mirella Giangiacomi, anche lei del Pd, torna sul prelievo di utili effettuato da questa amministrazione mesi in seno ad AnconAmbiente «I prelievi fatti sugli utili da questa amministrazione in 6 mesi sono maggiori di quelli effettuati nei precedenti 8 anni» aggiungendo che «il servizio di AnconAmbiente oggi è gravemente carente. La città è in condizioni disastrose dall’anno scorso». Passando invece a Conerobus anche secondo lei sull’azienda di Tpl «è stata fatta una campagna elettorale in cui sono state date responsabilità oltre il reale alla vecchia amministrazione. Covid e aumento carburanti sono stati un massacro. E poi la Regione Marche ha dato a Conerobus una cifra ridicola. C’è schizofrenia in ciò che si dice. Avete alimentato aspettative che scontrano con ciò che adesso dite».
Esaurita la serie degli interventi dei consiglieri ha preso parola il sindaco Silvetti: «Sento tanta confusione nei numeri. Per quel che riguarda Anconambiente vorrei fare un plauso e ringraziare la gestione oculata del presidente Gitto e del Cda. Una gestione virtuosa soprattutto in vista del grande progetto del gestore unico dei rifiuti». Silvetti tocca poi l’argomento delle tariffe Tari, non particolarmente approfondito oggi in aula ma comunque tema di scontro con l’opposizione: «le tariffe sono decise a maggio dall’ente Arera sulla base dei costi sostenuti 2 anni prima. A maggio 2024 ha deciso (l’Arera, ndr) che i costi potessero aumentare fino a 1,5 milioni. In realtà proprio per questa gestione virtuosa (il risultato del pre-consuntivo risulta positivo per 1,5 milioni di euro) non vi è stato un aumento delle tariffe ed è verosimile dire che non aumenteranno nemmeno nel 2026». Poi è toccato all’argomento del prelievo degli utili: «Non facciamo confusione tra accantonamenti e riserve che abbiamo giustamente distribuito. Perché quelli sono i soldi degli anconetani. Alla luce del gestore unico che andremo a costituire, noi avremo dovuto dividere quegli utili e quelle riserve che sono degli anconetani con i nuovi soggetti che faranno parte della società. È una elementare nozione di diritto societario. Doveva assolutamente essere fatta quell’operazione perché abbiamo redistribuito i soldi alla città e per i cittadini. Non distinguete le due voci e state facendo una confusione assurda. Probabilmente qualche pizzino non vi è stato spiegato bene». Infine «L’affidamento in house di Anconambiente, quello che vogliamo fare noi, è quello che ha una prospettiva. Non quello che avevate improntato voi che è caduto sotto il controllo della Corte dei Conti e che stava per affossare Viva Servizi dato che stava rischiando di diventare non bancabile. Questa è la verità dei fatti».
Il primo cittadino è poi passato all’analisi della situazione di Conerobus che versa in una situazione diametralmente opposta rispetto ad AnconAmbiente: «In realtà noi siamo ancora in una fase di salvataggio autentico, per il quale siamo stati costretti a ridurre il capitale sociale lo scorso anno. I ristori per Covid e caro carburante sono già stati ricevuti e quelli hanno solo parzialmente risanato una situazione quasi fuori controllo. Parliamo di diversi milioni di euro che devono essere recuperati e utili a coprire le rate di un mutuo che Conerobus è stata costretta ad accendere per fronte agli impegni presi con i fornitori e altri soggetti. Quindi la situazione resta estremamente grave e non vogliamo alterarla in nessun modo». Silvetti specifica poi come: «Questo Cda eredita dal precedente, questo sì, altrimenti non avremmo cambiato il presidente, una situazione estremamente complicata che non c’entra assolutamente nulla con covid e caro carburanti perché ripeto, erano previsti ristori che sono stati ricevuti. Tutte le aziende di Tpl erano sotto covid e caro carburante, però guarda caso il disavanzo di quasi 10 milioni di euro ce l’aveva solo Conerobus. Quindi era evidente una gestione problematica ed estremamente complessa che non poteva non prevedere un cambio di management che nel frattempo ha ridotto le perdite di 800 mila euro in un anno». Ancora: «Conerobus vive una situazione difficile e per questo monitoriamo costantemente l’azienda. Dobbiamo ancora salvarla». Altra precisazione: «dalla Regione Conerobus ha avuto molto di più rispetto al passato, tanto che siamo stati attaccati da gestori di altre province. Questa è la verità e ringrazio la Regione Marche». In chiusura Silvetti ha rimarcato come «la vostra gestione delle partecipate è stata completamente fallimentare e per questo vogliamo la completa discontinuità».
Terminato l’intervento della fascia tricolore Pesaresi ha fatto notare come, secondo lui, «la descrizione fatta dal sindaco di Conerobus appare opposta rispetto a quella fatta da Zinni. Forse vi dovete mettere d’accordo. Credo che con onestà invece il sindaco abbia fatto un giusto quadro della situazione». Arnaldo Ippoliti di Ancona Protagonista ha invece ringraziato «sindaco e vicesindaco per aver ben illustrato la situazione di Conerobus, con la regione Marche che vigila e che ha un ottimo rapporto con il governo centrale».
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-19 14:46:34 da
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