Gli uomini che vogliono assistere alla nascita e occuparsi della cura del figlio dovranno fare i conti con una triste realtà. Ecco cosa riserverà il nuovo anno.
Il congedo di paternità è stato introdotto nel 2012 e all’epoca si prevedeva un solo giorno obbligatorio e due facoltativi. Attualmente, invece, sono garantiti dieci giorni obbligatori e uno facoltativo e si può utilizzare tra i 2 mesi precedenti e i 5 successivi al parto.
Si tratta di un diritto riconosciuto ai padri lavoratori e si articola in varie forme tra cui c’è quello obbligatorio menzionato prima. L’obiettivo è garantire un’equa responsabilità genitoriale e favorire un legame precoce tra padre e figlio. Per i lavoratori autonomi ci sono altre regole, in quanto possono usufruire del congedo solo in circostanze eccezionali (decesso della madre, grave infermità della madre, abbandono di un bambino e affidamento esclusivo al padre).
Con il d.lgs. 30 giugno 2022 n°105 sono state introdotte delle sanzioni amministrative pesanti per i datori di lavoro che non lo concedono. L’importante è avere un prerequisito fondamentale per poter fare richiesta, ovvero essere titolare di un rapporto di lavoro subordinato.
Il padre lavoratore deve riferire all’azienda la volontà di usufruire di questo congedo con un preavviso di 5 giorni lavorativi. Se si vuole assistere al parto si deve presentare una richiesta basata sulla data presunta della nascita. Eppure pare che il 2025 non inizierà nel migliore dei modi per i neo papà.
Congedo di paternità, in arrivo delle novità nel 2025
Secondo quanto riportato sul sito inran.it sembra che non ci siano buone notizie per coloro che fanno utilizzo del congedo di paternità. Non ci crederai, ma l’Italia è uno dei paesi europei in cui c’è un divario accentuato tra il congedo di maternità e di paternità.
Il congedo di maternità rimane fissato 16 settimane retribuiti all’80% dello stipendio mentre quello di paternità si limita a 10 giorni retribuiti al 100%. Purtroppo la cura del neonato pesa ancora particolarmente sulle madri e i padri non hanno la possibilità di parteciparvi direttamente.
Ecco come si potrà utilizzare il congedo di paternità
Il 63,3% delle donne in Italia è costretto a fare delle rinunce per accudire la prole. C’è chi ha difficoltà a portare avanti la carriera e, di conseguenza, coinvolge la famiglia o la baby sitter. Se non si hanno le possibilità sarà necessario allontanarsi dal lavoro. Per quanto riguarda il congedo di paternità, l’utilizzo si è triplicato tra il 2013 e il 2022, chiaro segno che si desidera avere più giorni per contribuire all’educazione alla crescita del piccolo.
Oltre ai giorni obbligatori previsti per la figura del padre, si può accedere a 10 mesi complessivi di permesso condiviso con la madre e possono essere utilizzati fino a che il bambino non compie un anno. Al momento la legge prevede questo.
www.romait.it è stato pubblicato il 2024-12-29 07:30:08 da Marianna Giordano
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