La rubrica settimanale “controVerso” è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d’animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
- Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
- Inviare una mail a [email protected] con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell’opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica “controVerso” sull’edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come “Poesia del Giorno” sul sito web di Buonasera e sui canali social.
Le tre poesie pubblicate sabato 31 agosto sono:
- Sono di Angela Castellano di Vico Equense (NA);
- Preludio di Gigi Angeli di Palau (SS);
- Come le stelle di Maria Vittoria Catapano di Roma.
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SONO
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Sono i sogni della notte,
il coraggio della luce la mattina,
sono le paure che nascondo dentro,
le lacrime che ho donato al mare,
sono la foschia dei pensieri
durante un’alba distratta,
il cinguettio degli uccelli d’estate;
sono ciò che voglio,
ciò che sono,
ciò che per molti non dovrei essere.
Sono indefinita come un tramonto,
audace come tempesta,
fragile come la vita.
sono ciò che ho vissuto
e ciò che sogno di vivere;
sono ciò che ad occhi distratti sembro non essere.
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di Angela Castellano di Vico Equense (NA)
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Recensione
Attraverso una serie di immagini suggestive, l’autrice costruisce un ritratto profondo e stratificato del suo essere. Il verso “Sono i sogni della notte,” introduce il lettore in un mondo di introspezione, in cui i sogni fungono da simbolo delle aspirazioni e delle promesse nascoste. La luce della mattina rappresenta il coraggio per affrontare la realtà, mentre le “paure che nascondo dentro” rivelano la vulnerabilità umana. Le lacrime “donate al mare” parlano di un atto di liberazione e di condivisione del dolore, suggerendo che il mare, con la sua vastità, possa accogliere e assorbire le sofferenze. La “foschia dei pensieri” durante un’alba distratta offre un’immagine potente della confusione mentale e della ricerca di chiarezza. Il “cinguettio degli uccelli d’estate” rappresenta la gioia e la bellezza della vita, elementi essenziali anche nei momenti di incertezza. Angela Castellano utilizza contrasti forti per esprimere la sua complessità: “indefinita come un tramonto,” “audace come tempesta,” “fragile come la vita.” Queste immagini riflettono l’eterna lotta tra forza e fragilità, affermando che ogni persona è un mosaico di esperienze, emozioni e aspirazioni. La chiusura della poesia, che sottolinea come l’autrice possa apparire diversa a “occhi distratti,” mette in evidenza il tema della percezione.
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PRELUDIO.
Sfuggono a pentagrammi
le note dei silenzi…
vibrano in un comporsi
tra solitudini a fluttuare
in grandi spazi;
estemporanee e vaghe
le melodie allattano il sublime
al ritmo del cuore:
soluzione non v’è di continuità
tra animo che emette o le riceve…
di Gigi Angeli di Palau (SS)
Recensione
Un’opera che affonda le sue radici nella sfera dell’intangibile, offrendo al lettore un viaggio nelle profondità dell’animo umano. Le “note dei silenzi” rappresentano un paradosso affascinante, in cui il non detto e il non suonato prendono forma, fluttuando libere oltre i confini del pentagramma. Questa immagine iniziale introduce il tema della solitudine, che permea l’intero componimento. Le note, libere dai limiti fisici della partitura, si muovono in “grandi spazi“, suggerendo un’esperienza vasta e indefinita, quasi cosmica. Le melodie, descritte come “estemporanee e vaghe“, alludono all’improvvisazione e alla spontaneità, che si intrecciano con il sublime, nutrendo l’animo attraverso il ritmo del cuore. Questo legame tra musica e sentimento si fa ancora più intenso con l’idea di un continuo scambio tra l’animo che emette e quello che riceve le note, un flusso ininterrotto che non conosce soluzione di continuità. Gigi Angeli riesce a trasformare il concetto astratto di musica in una riflessione profonda sull’essenza stessa dell’umanità, suggerendo che le emozioni, come le melodie, non possono essere contenute o definite rigidamente. La poesia si distingue per la sua capacità di creare un’atmosfera sospesa, in cui il lettore è invitato a riflettere sulla natura effimera ma potentemente concreta dei sentimenti e delle emozioni. L’assenza di una soluzione di continuità tra chi emette e chi riceve le melodie rappresenta una metafora potente dell’interconnessione tra individui, dove ogni emozione risuona nell’altro senza un inizio o una fine definiti.
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COME LE STELLE
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Dovremmo stare come le stelle
nell’unico abbraccio del cielo
aumentando la Luce
nelle infinite diversità;
All’alba scivolare
in un raggio di sole
o in una goccia d’acqua
dimenticando di essere state stelle,
per ritrovarci la notte
a splendere ancora nell’intensità;
della nostra Leggenda Personale
da raccontare…
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di Maria Vittoria Catapano di Roma
Recensione
La poesia propone una riflessione sulla condizione umana, utilizzando l’immagine delle stelle come metafora della vita e delle relazioni tra le persone. L’invito a “stare come le stelle nell’unico abbraccio del cielo” suggerisce un ideale di unità e relazione, in cui le diversità non solo coesistono ma arricchiscono l’insieme, contribuendo ad aumentare la Luce. L’immagine delle stelle, che condividono il medesimo cielo pur nella loro individualità, rappresenta la possibilità di armonia nell’infinita varietà delle esperienze umane. Il passaggio dall’alba al giorno, in cui le stelle “scivolano” e si trasformano in un raggio di sole o in una goccia d’acqua, introduce l’idea di trasformazione e di ciclicità. La perdita temporanea della consapevolezza di essere stelle durante il giorno, seguita dal loro ritrovarsi a splendere di notte, allude al ciclo della vita, in cui momenti di smarrimento e di quotidianità si alternano a quelli di riscoperta e di illuminazione. Il concetto di “Leggenda Personale” accenna all’idea che ogni individuo abbia un percorso unico e irripetibile da seguire, una storia da raccontare. Questa leggenda è ciò che fa brillare ciascuno di noi con intensità, rendendo ogni esperienza personale parte di un racconto più grande e significativo. La poesia di Maria Vittoria Catapano riesce a trasmettere un senso di appartenenza universale, pur riconoscendo l’importanza del percorso personale.
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buonasera24.it è stato pubblicato il 2024-08-31 07:01:00 da Gian Carlo Lisi
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