«Corri Sara, Matteo è lì che brucia». L’omicidio Vinci a Limbadi e la condanna ai presunti mandanti



VIBO VALENTIA «Sara corri è scoppiata la macchina». La chiamata della cognata, la corsa sul luogo dell’attentato, gli inutili tentativi di salvare Matteo Vinci, il biologo ucciso a Limbadi il 9 aprile 2018. «Una violenta contesa tra vicini», scrivono i giudici della Corte d’appello di Catanzaro, escludendo l’aggravante mafiosa ma confermando le pene per Vito Barbara (30 anni) e Rosaria Mancuso (ergastolo), ritenuti mandanti dell’attentato. Il collegio ricostruisce gli attimi appena successivi alla drammatica esplosione, dal boato sentito dai vicini alla corsa della mamma Sara Scarpulla in località Macrea, vicino al terreno di loro proprietà. «Corri Sara, Matteo è lì che brucia» è la frase che si sente dire, appena arrivata, dal marito Francesco, scampato per miracolo all’attentato, ma con…


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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-11-02 14:56:28 da Redazione Corriere


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