Il 21 dicembre 2023 la VII Commissione del Senato ha approvato il DDL istruzione tecnica.
Si tratta del Disegno di Legge governativo sulla riforma dell’istruzione tecnico professionale che introduce il nuovo modello 4+2 e mira a potenziare la formazione tecnica e professionale, creando una filiera di “serie A”.
In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro cosa prevede il DDL istruzione tecnica e come cambiano le scuole professionali dal 2024.
COSA PREVEDE IL DDL ISTRUZIONE TECNICA
A gennaio 2024 sarà discusso in Parlamento il DDL istruzione tecnica, ossia il Disegno di Legge governativo sulla riforma dell’istruzione tecnico professionale.
Come il Ministro dell’Istruzione e del Merito (MIM), Giuseppe Valditara, ha dichiarato in questa nota, la riforma rafforza le discipline di base e aumenta quelle laboratoriali e professionalizzanti, migliorando il collegamento tra scuola e impresa.
Si tratta di un indirizzo nuovo che è in linea con i dettami del PNRR.
Il DDL “Istituzione della filiera formativa tecnologico professionale” – che è stato approvato nella Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato il 21 dicembre 2023 – punta alla centralità dell’internazionalizzazione e della ricerca.
Lo scopo è fornire alle imprese giovani che abbiano le competenze necessarie per renderle competitive.
In attesa che il DDL istruzione tecnica sia approvato in Parlamento nel 2024, vediamo cosa prevede.
FILIERA FORMATIVA TECNOLOGICO PROFESSIONALE
L’articolo 1 del DDL istruzione tecnica, che modifica il Decreto Legge 144 del 2022 spiegato in questa guida, introduce un nuovo articolo 25-bis per istituire la filiera formativa tecnologico professionale. La filiera crea un legame e una forte sinergia tra le scuole e il mondo aziendale con l’adesione delle regioni.
Questa riforma risponde alle esigenze delle giovani generazioni e del settore produttivo nazionale, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale “Industria 4.0”.
La norma interviene anche sul segmento formativo post diploma, mirando alla specializzazione tecnica in collaborazione con il mondo imprenditoriale e universitario.
La riforma prevede il potenziamento degli ITS con un investimento di 1,5 miliardi di euro dal PNRR, finalizzato a raddoppiare gli iscritti entro il 2026, come vi spieghiamo nell’approfondimento dedicato alla riforma ITS.
A CHI SI RIVOLGE
Il progetto di sperimentazione che il DDL avvia per la filiera formativa tecnologico professionale potrà coinvolgere fino al 30% degli istituti tecnici e professionali presenti sul territorio regionale.
ISTITUTI COINVOLTI
La filiera formativa tecnologico professionale comprende:
- percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione;
- Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy);
- percorsi di istruzione e formazione professionale;
- percorsi istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).
In sostanza, il nuovo modello per la filiera formativa tecnologico-professionale sarà basato sul concetto di “campus”, che potrà essere implementato a livello di territorio o distretto produttivo.
Questo approccio consentirà agli studenti di accedere a una varietà di percorsi di studio.
NASCE IL “MODELLO 4+2”
Il DDL istruzione tecnica introduce percorsi quadriennali seguiti da ulteriori due anni nelle ITS Academy, come modificato dalla riforma ITS, seguendo il modello 4+2.
La formazione di base avrà una durata di 4 anni (non più 5), mantenendo le caratteristiche dei percorsi quadriennali esistenti e senza modifiche organizzative. Gli studenti avranno l’obbligo di raggiungere gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste dal profilo di uscita entro il termine del 4° anno di corso.
Dopo aver completato un percorso di formazione professionale regionale (IeFp), gli studenti avranno la possibilità di iscriversi a un ITS Academy. Tuttavia, ciò sarà subordinato al superamento di una prova di valutazione degli apprendimenti predisposta da Invalsi.
Cioè, restano invariati i regolamenti della riforma ITS relativi all’esame di Stato conclusivo del 2° ciclo di istruzione e al rilascio dei titoli di studio finali, come stabilito dal Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62.
NUOVI ACCORDI TRA USR E REGIONI
Sarà possibile creare “campus” attraverso accordi specifici tra le Unità Scolastiche Regionali (USR) e le Regioni, che detengono competenze sulla formazione professionale.
Questi “campus” avranno l’obiettivo di riunire tutte le scuole tecniche e professionali del territorio, formando così un polo formativo incentrato sulle esigenze specifiche delle aree locali.
PIÙ FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA
La nuova filiera formativa tecnologico professionale definita dal DDL istruzione tecnica, in particolare all’interno del “campus”, si caratterizzerà per una maggiore flessibilità sia a livello didattico che organizzativo.
La stretta connessione con il mondo del lavoro si baserà su due elementi chiave:
- l’utilizzo dell’apprendistato formativo di primo livello, rivolto agli studenti dai 15 anni in su, come spiegato in questa guida;
- l’aumento delle ore di formazione pratiche “on the job”.
MAGGIORE DIMENSIONE INTERNAZIONALE
Tra le novità della filiera, spiccano una marcata dimensione internazionale e l’inserimento di docenti esterni.
L’autonomia delle scuole favorirà un costante incremento di progetti di collaborazione, scambi culturali, visite e soggiorni di studio, nonché stage all’estero.
Inoltre sarà implementata la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che prevede l’apprendimento di contenuti in lingua straniera.
NUOVI CONTRATTI PER DOCENTI
Sarà dato spazio anche ai docenti provenienti direttamente dal mondo del lavoro e delle professioni, i quali potranno essere chiamati per moduli didattici altamente tecnici e attività laboratoriali.
Questi docenti esterni saranno assunti con contratti di prestazione d’opera annuali o per il periodo necessario, senza influire sull’organico docente assegnato all’istituto e senza compromettere la titolarità delle cattedre dei docenti interni. Vi aggiorneremo non appena saranno definite le modalità di selezione di questo personale.
APPRENDISTATO E ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
La norma prevede l’avvio dell’apprendistato formativo e alternanza scuola-lavoro, fino a 400 ore nel triennio.
Come? Grazie agli accordi che gli istituti tecnici e professionali possono stipulare con Istituti Tecnici Superiori (ITS), Università, enti di ricerca, enti di formazione, oltre che con imprese, al fine di condividere conoscenze e beneficiare di laboratori avanzati. Inoltre, tali accordi mirano a realizzare Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) innovativi.
TORNA IL VOTO DI CONDOTTA
Il DDL approva anche una revisione della disciplina sulla valutazione del comportamento degli studenti a scuola.
La novità consiste nel ripristinare il voto in condotta anche per le scuole medie e superiori, e un voto di 6 scatena l’obbligo di recuperare debiti in educazione civica. La Premier Giorgia Meloni aveva dichiarato che questa riforma del voto di condotta e delle sospensioni mira a reintrodurre la cultura del rispetto nelle scuole e a rafforzare l’autorevolezza dei docenti.
REVISIONE ORARI SCUOLE DI SECONDO GRADO
La riforma prevede anche una riorganizzazione degli orari scolastici con la seguente articolazione:
- primo biennio: 1.221 ore per la parte generale (ridotte di 99 ore) e 891 ore per la parte di indirizzo (aumentate di 99 ore);
- secondo biennio: 990 ore per la parte generale e 1.122 ore per la parte di indirizzo;
- quinto anno: 990 ore complessive (462 ore per la parte generale e 528 ore per la parte di indirizzo), con una riduzione di 33 ore ciascuna.
CAMBIANO LE REGOLE DELLE SOSPENSIONI
Con il DDL istruzione tecnica in arrivo in Parlamento cambiano le regole della sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola. Non sarà più applicata.
Gli studenti sospesi saranno coinvolti in attività scolastiche, assegnate dal consiglio di classe, che mirano alla riflessione e all’approfondimento dei temi legati ai comportamenti che hanno portato al provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato che riflette su quanto appreso. Nel caso in cui la sospensione superi i 2 giorni, gli studenti dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
QUANDO ENTRA IN VIGORE IL DDL
La filiera istituita dal DDL istruzione tecnica sarà attiva dal 2024 2025.
IL TESTO DEL DDL ISTRUZIONE TECNICA
Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (PDF 7 Mb) del DDL istruzione tecnica come votato dalla VII Commissione del Senato il 21 dicembre 2023. Vi invitiamo anche a leggere questa guida sulla riforma ITS fatta nel 2022 e ancora valida.
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www.ticonsiglio.com è stato pubblicato il 2023-12-27 08:35:13 da Valeria Cozzolino
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