Crocifisso in fiamme: opera di denuncia e riflessione

L’ultima fatica artistica di Gorizio Lo Mastro

VERCELLI – Dopo aver lasciato il segno in prestigiosi eventi internazionali a Los Angeles, Miami, New York, Berlino, Londra, Parigi, Bruxelles e Atene, il fotografo vercellese Gorizio Lo Mastro , insignito  del trofeo “Palma d’ oro per le arti visive”, ricevuto il 7 settembre nel Principato di Monaco, si prepara a presentare la sua ultima opera, il 26 ottobre, a Barcellona. Teatro dell’esposizione sarà la Pedrera,  edificio tra i più conosciuti ed emblematici di Barcellona, realizzato da Gaudí, su commissione di Pere Milà, da cui prende il nome di Casa Milà.

L’opera esposta, intitolata “Sine Conscientia”, rappresenta un potente grido di denuncia e di riflessione, un’immagine astratta e toccante di un crocifisso avvolto dalle fiamme.

L’ispirazione dell’opera nasce da un tragico avvenimento che ha colpito la comunità di Calvi Risorta, un affascinante borgo in provincia di Caserta, paese d’ origine di Lo Mastro. Durante l’estate, vasti ettari di collina sono andati in fiamme, distruggendo non solo la bellezza naturale del paesaggio, ma anche una piccola cappella votiva nota come “Piccola Lourdes”, dove era custodito un crocifisso.

Questo evento ha sollevato interrogativi profondi sulla mancanza di senso civico e sull’intollerabile fenomeno degli incendi, spesso  di origine dolosa, che  deturpano l’ambiente,  distruggono habitat naturali, danneggiano beni culturali. “Sine Conscientia” non è solo un memoriale di questo evento drammatico, ma una riflessione sulla resilienza umana.

Nella sua rappresentazione, il crocifisso in fiamme assume le sembianze di una fenice, simbolo di rinascita e di speranza. L’opera invita a trovare forza anche nei momenti più bui, sottolineando la capacità della piccola comunità calena di ricostruire un luogo di intimo raccoglimento e di preghiera, ora ridotto in cenere. 

Con una tecnica di fotografia digitale astratta, Lo Mastro, che proprio a Barcellona aveva già ricevuto il premio della critica nel corso di una Biennale d’arte, riesce a trasmettere un profondo messaggio emotivo, invitando lo spettatore a riflettere sull’ importanza e sulla fragilità di un territorio, spesso violato, che va invece protetto ed amato.