CROTONE Il sogno impossibile di vedere ultimato il nuovo pronto soccorso del “San Giovanni di Dio” di Crotone entro il 31 dicembre prossimo. Era il 25 luglio del 2022 e l’allora commissario dell’Azienda sanitaria pitagorica, Domenico Sperlì, convocò una conferenza stampa per annunciare la consegna dei lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso dell’unico ospedale pubblico attivo nella provincia di Crotone. In quella occasione in molti pensarono che finalmente la sanità del territorio stava per mettere un punto fermo per il suo rilancio. Dopo 20 anni di inferno passati in locali fatiscenti e non adeguati, quindi, i medici e i sanitari che lavorano al pronto soccorso avrebbero potuto adoperarsi utilizzando una struttura adeguata ed attrezzata. La ricaduta positiva l’avrebbero avuto soprattutto gli utenti. Il nuovo pronto soccorso serviva per chiudere quello realizzato nel 2002 dall’allora presidente dell’Asp, Marcello Furriolo. Già nel 2002 si era detto che la collocazione dell’attuale pronto soccorso sarebbe dovuta durare poco tempo e, invece, come succede spesso per le questioni italiane il provvisorio diventa definitivo, perché va a scontrarsi con gli inciampi che non vengono mai messi in conto e con la scelte della politica purtroppo attenta alle questioni della sanità solo a parole. Per circa dodici anni sulla realizzazione del nuovo pronto soccorso inaugurato nel 2002 da Furriolo è calato il silenzio.
Nel 2014 è stato presentato finalmente un nuovo progetto, che prevedeva la costruzione di una struttura proprio dove, all’inizio della storia del “San Giovanni di Dio”, c’era stato il pronto soccorso (lato che si affaccia allo stadio di calcio Ezio Scida). Nel sito sono iniziati i lavori, che sono stati subito stoppati perché scavando si è scoperto che l’area aveva una presenza importante di resti archeologici. In tutta l’area dello stadio e dell’ospedale ci sono resti archeologici. I lavori sono stati, quindi, bloccati e il sogno di realizzare il nuovo pronto soccorso è svanito. Si è aperta una lunga trattativa con la Soprintendenza ai beni archeologici e alla fine la soluzione da praticare è stata individuata, così come sono stati individuate le risorse per riprendere il sogno interrotto bruscamente dai ritrovamenti archeologici. E’ stato il commissario Sergio Arena a rimettere in moto la macchina e Sperlì ha fatto il resto. Così il 25 luglio del 2022 i lavori sono stati assegnati alla ditta appaltatrice Sami, che si era aggiudicato la gara nel 2019 (circa un milione di euro). La ditta è quella che ha realizzato il palazzo di giustizia a Catanzaro. Il contratto stipulato prevedeva di completare l’intera opera in 380 giorni (poco più di un anno). Il progetto prevede la realizzazione di un moderno pronto soccorso in parte da realizzare all’interno dell’ospedale, nei locali dove era ubicata l’unità operativa di Medicina d’urgenza, e in parte nell’area esterna (quella dove erano stati trovati i resti archeologici) da edificare costruendo nel respetto delle prescrizioni date dalla Soprintendenza. L’inizio dei lavori ha, purtroppo, fatto emergere un altro intoppo: sotto l’ospedale sono stati smaltiti scorie di lavorazione industriali. Il blocco, questa volta per fortuna, è durato solo un mesetto perché c’è stato un immediato intervento di bonifica e i le attività sono riprese. Anche il commissario che ha sostituito Sperlì alla guida dell’Asp pitagorica, Simona Carbone, ha cercato di dare impulso alle attività per completare i lavori e consegnare l’opera entro la fine di questo mese.
Stamattina il cantiere era fermo
Carbone sperava di consegnare il nuovo pronto soccorso entro il prossimo Natale (lo ha detto in più occasioni), ma il 6 ottobre scorso è stata nominata commissario all’Asp Dulbecco di Catanzaro e il suo posto a Crotone è stato preso da Antonio Brambilla che, ad oggi, non ha reso noto nessuna delle attività che intende portare avanti a Crotone. Non si sa nulla né sulla composizione dell’atto aziendale e né sul resto della sanità che si intende garantire all’utenza del Crotonese. Non si sa nulla nemmeno sui ritardi che ormai ci sono nella realizzazione del nuovo pronto soccorso.
Stamattina, martedì 19 dicembre, il cantiere era fermo e non c’erano maestranze che lavoravano. Al cantiere non c’era nemmeno esposta la cartellonistica di rito. La parte interna (dove c’era medicina d’Urgenza) non è stata ultimata e la parte esterna si presenta ancora come un’opera da iniziare. Chi a Crotone pensava che sotto l’albero di Natale avrebbe trovato un nuovo pronto soccorso è destinato a restare deluso. Senza questa struttura la sanità che viene erogata all’utenza di Crotone, già di per sé molto scadente e non per colpa dei medici e degli altri operatori sanitari, è destinata a fare passi indietro. La sanità erogata a Crotone non può fare concorrenza a nessuno e i cittadini devono sperare solo di non ammalarsi soprattutto se non hanno soldi per pagarsi le prestazioni.
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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2023-12-19 17:31:45 da Redazione Corriere
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