Cultura sportiva paralimpica, Univaq lancia il progetto pilota con il CIP

Cultura sportiva paralimpica, Univaq lancia il progetto pilota con il CIP


Parte dall’Aquila il progetto pilota che introduce la cultura sportiva paralimpica nelle università. Il presidente CIP Luca Pancalli: “Con Univaq la prima di un percorso che spero sia contagioso per tutti gli altri atenei”.

L’Univaq è la prima università ad approfondire il tema della cultura sportiva paralimpica nel progetto realizzato insieme al Comitato italiano paralimpico che, come sottolineato dal presidente Luca Pancalli, rappresenta una serie di “best practice” in un esperimento pilota che “mi auguro possa essere contagioso per gli altri atenei”. L’illustrazione dei dettagli nell’incontro di ieri moderato dalla giornalista e componente Corecom, Roberta Galeotti, a cui hanno partecipato rappresentati dell’Univaq insieme ad enti e associazioni legate al mondo dello sport paralimpico. Oltre al presidente Pancalli, hanno portato un indirizzo di saluto il rettore Univaq Edoardo Alesse, il professor Alessandro Vaccarelli, prorettore con delega alla disabilità, la dottoressa Arianna Mainardi (responsabile settore università per il CIP Nazionale), il presidente regionale CIP Abruzzo, Mauro Sciulli e la professoressa Maria Vinciguerra, docente Univaq di Scienze Motorie.

“La giornata di oggi – ha sottolineato la dottoressa Mainardi – rappresenta l’inizio di qualcosa di molto importante: stiamo tentando una rivoluzione di tipo culturale, e l’Università è certamente il luogo della cultura per eccellenza. Attraverso questo progetto veicoliamo un messaggio fondamentale. C’è bisogno di importare i valori paralimpici, esempio di resilienza e della capacità di risalire a bordo dopo una tempesta, ed è quello che fanno i nostri atleti. Con questo progetto non solo vogliamo coinvolgere gli studenti con disabilità, ma tutti. Spero che L’Aquila rappresenti la buona prassi da portare in giro in tutti gli atenei d’Italia”.


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