Da Bordighera a Genova, Clarence Bicknell tra i protagonisti della mostra “Chronos” (Foto) – Sanremonews.it

Da Bordighera a Genova, Clarence Bicknell tra i protagonisti della mostra “Chronos” (Foto) – Sanremonews.it



Da Bordighera a Genova, Clarence Bicknell tra i protagonisti della mostra “Chronos” (Foto) – Sanremonews.it

Clarence Bicknell sarà al centro di una mostra e di alcune conferenze, che andranno in scena al Palazzo Ducale di Genova dal 25 novembre al 7 gennaio.

Marcus Bicknell, presidente di Clarence Bicknell Association, parteciperà insieme al professore Mauro Mariotti, docente di Botanica all’Università di Genova, e a molti noti archeologi. “La mostra e le conferenze sono state organizzate dal professor Stefano Schiaparelli dell’Università di Genova che si è consultato con noi durante tutto il processo ed è stato in grado di adottare alcuni suggerimenti e di attirare l’attenzione su molte immagini della collezione della famiglia Bicknell” – fa sapere Marcus Bicknell – “E’ un piacere ed un onore partecipare”.

La Liguria è stata frequentata da varie specie di ominidi a partire da almeno 350.000 anni fa. Reperti rinvenuti in aree limitrofe, poco oltre il confine con la Francia, attestano una frequentazione dell’arco ligure provenzale che risale anche a 1.200.000 anni fa. Il clima mite, la presenza di varie risorse alimentari e di materiali utili, ha da sempre favorito la presenza dell’uomo in questa regione. L’impatto sul territorio è stato inizialmente irrilevante, data la bassa densità delle popolazioni, ma con la “rivoluzione neolitica”, che segna l’abbandono della condizione di cacciatori-raccoglitori prettamente nomadici, a favore di attività agro-pastorali stanziali, il paesaggio ligure ha iniziato a modificarsi, in modo irreversibile, fino ai giorni nostri. Lo sfruttamento del territorio è progressivamente aumentato di intensità di pari passo con l’acquisizione di nuove conoscenze pratiche tramandate oralmente o, in tempi recentissimi, con il progressivo avanzamento delle conoscenze scientifiche che hanno permesso di sfruttare in modo ancora più raffinato le risorse disponibili. La mostra intende ripercorrere, lungo il filo temporale della storia, il susseguirsi delle principali “rivoluzioni”, da quella neolitica fino al boom economico post-bellico che segna l’inizio dell’Antropocene, che hanno trasformato la Liguria e il suo mare. Personaggi d’eccezione che hanno fatto la storia dell’esplorazione del nostro territorio, come Lorenzo Pareto, Don Nicolò Morelli, Arturo Issel, Clarence Bicknell, “riportati in vita” dall’intelligenza artificiale narreranno in prima persona le ricerche e le scoperte a cui hanno dedicato la loro vita di studiosi.

Grazie alle importanti collezioni importanti e fonti di archivio dell’Università degli Studi di Genova, sarà possibile scoprire le molteplici attività umane che intrecciandosi nel corso dei millenni hanno costruito il paesaggio della Liguria. Sarà possibile, inoltre, osservare i prodotti dell’Antropocene, come cemento, plastica, metalli e altri materiali inquinanti, che condizionano negativamente gli ambienti marini e terrestri della Liguria e conoscere le attività che l’Università degli studi di Genova ha messo in campo da tempo per l’analisi dell’impatto umano e il restauro ambientale. L’intera mostra, organizzata dall’Università degli Studi di Genova in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e Associazione Clarence Bicknell, ruota attorno alla linea temporale (Chronos) che intercorre tra la transizione di Homo sapiens da cacciatore-raccoglitore a creatore di società industriali e delle comunicazioni. La “H” di Chronos ha la forma dello “Stregone”, una celebre incisione rupestre scoperta da Bicknell nella valle delle Meraviglie. Le braccia alzate che brandiscono due pugnali richiamano l’attitudine aggressiva dell’uomo nei confronti dell’ambiente. 

Clarence Bicknell fu un esperantista, matematico e religioso britannico. Nel 1865 si laureò in matematica al Trinity College di Cambridge. Durante gli anni universitari si entusiasmò per la religione e iniziò la carriera ecclesiastica. Dopo tredici anni di vita semplice e dedicata agli altri, entrò in crisi religiosa e decise di viaggiare e scoprire il mondo. All’età di 36 anni, giunse a Bordighera per diventare il responsabile della chiesa anglicana. Si stabilisce a villa Rosa, chiamata così in onore della figlia del primo proprietario (reverendo Charles Fanshawe) della villa, Mrs Rosa Walker Fanshawe, ma dopo solo un anno abbandonerà definitivamente il suo incarico di pastore. Bicknell era, tuttavia, incantato dal luogo e decise di acquistare villa Rosa e di stabilirsi a Bordighera, dove iniziò lo studio della flora locale. Nel 1881 salì in val Fontanalba, sul Monte Bego, per studiare la flora locale e notò alcune incisioni rupestri. Le incisioni colpirono a tal punto il Bicknell, che decise di ritornarci per uno studio approfondito nel 1885. In quello stesso anno pubblicò il suo famoso volume “Flowering plants and ferns of the Riviera and neighbouring mountains” ricco di più di 1000 illustrazioni da lui stesso realizzate. Nel 1896 pubblicò il suo secondo studio sulla flora ligure “Flora of Bordighera and San Remo”. L’anno successivo decise di soggiornare tutta l’estate a Casterino per studiare e interpretare le incisioni rupestri ed approfittare della ricchezza di fiori e farfalle della zona. Risalirà ogni estate per poter studiare anche le altre vallate laterali del Monte Bego. Nel 1905 fece costruire a Casterino la sua villa “Casa Fontanalba” per un maggior comfort e per poter ospitare i vari studiosi e amici con cui collaborava. Nel 1913 pubblicò “A guide to the prehistoric rock engravings in the italian maritime alps”. Sempre in quell’anno, con l’aiuto della colonia inglese, fece costruire la nuova biblioteca internazionale per trasportare una parte dei molti volumi che aveva già accolto nel museo. Clarence Bicknell era anche un esperantista convinto, organizzò quindi un “Centro d’esperanto” a Bordighera e si adoperò per promuovere questa nuova lingua realizzando numerose traduzioni. Era convinto che il parlare una lingua comune avrebbe avvicinato i popoli e facilitato le relazioni umane. Si interessò di botanica, ornitologia, archeologia e mineralogia. Guadagnò la rinomanza internazionale principalmente grazie alla scoperta e allo studio delle incisioni rupestri del Monte Bego. Molti dei calchi cartacei delle incisioni rupestri del monte Bego sono ancora oggi consultabili presso il museo Bicknell di Bordighera. Morì il 17 luglio 1918 nella sua casa di campagna nella frazione Casterino di Tenda, che allora si trovava ancora in territorio italiano.

La mostra a Genova è curata da Stefano Schiaparelli, professore associato di Zoologia e Biologia Marina presso l’Università degli Studi di Genova, in qualità di delegato del rettore per la valorizzazione e la diffusione degli archivi e dei musei dell’ateneo. Clarence Bicknell ha donato all’Università di Genova 3.165 copie di incisioni rupestri (frottages), 10.000 fiori pressati (erbari), 3.428 acquerelli botanici e i suoi 9 bellissimi quaderni di campo sulle incisioni rupestri. Nel 2022, per “riportare alla luce” questi materiali (finora studiati solo in parte), grazie alla disponibilità dei fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tutti i disegni, tutti i quaderni di campo e la quasi totalità dei frottage è stata digitalizzata. Ora l’Università può condividere, con gli studiosi e il pubblico, questa incredibile eredità e patrimonio culturale. A questo scopo inaugurano la mostra incentrata sulle trasformazioni effettuate dal territorio ligure.




Source link


0 Comments