Da New York alla Daunia, le connessioni artistiche di Paul Fabozzi: a Lucera la mostra «Passaggi d’Ombra» – Foto 1 di 3


Nel maggio 2024, il Rotary Club di Lucera ha aperto le porte della città all’artista e professore universitario newyorkese Paul Fabozzi, invitandolo a esplorare i paesaggi e le suggestioni della Daunia. Un anno dopo, quelle emozioni prendono forma nella mostra “Passaggi d’ombra”, un percorso visivo nato proprio dall’incontro tra lo sguardo internazionale dell’artista e l’anima profonda del territorio. La mostra sarà ospitata, nel giorno del suo vernissage di venerdì 14 giugno alle ore 19, presso la galleria Utò di Lucera.

La mostra “Passaggi d’ombra”, organizzata dall’associazione Uto’-Lo Spazio della Luce, rappresenta la prima esposizione pubblica del progetto “Visiting Artist Residence” promosso da APS Moves, che da oggi 7 giugno, sino al 21 giugno, accoglierà anche il fotografo italo-americano Michael Marfione tra Lucera e i Monti Dauni. Un’occasione unica per lasciarsi sorprendere dalla forza evocativa dell’arte contemporanea, capace di tradurre in visione il fascino discreto di un territorio che continua a ispirare artisti da ogni parte del mondo.

Dal luogo cristallizzato nello spazio sino all’evoluzione artistica rappresentata dall’opera calcografica. Una fusione di luoghi e spazi, di postulati artistici, di territori, di menti. Dalla sua esperienza “immersiva” del 2024 nel territorio della Daunia, Paul Fabozzi, attuale insegnante di Arte e Visual Design alla St. John’s University di New York, ha generato una produzione di 23 opere che riflettono la sua elaborazione concettuale dei luoghi. Tali “pezzi” creati da Fabozzi, una volta tornato nel suo opificio di Long Island dopo l’esperienza pugliese, racchiudono i suoi “Passaggi d’ombra” che venerdì 14 giugno prossimo potranno essere scoperti attraverso la mostra presso l’intima Utò Gallery.

Per la costruzione delle sue opere, Fabozzi è partito dalla figurazione grafico-digitale degli spazi impressi che, nel suo stile artistico, documentando fotograficamente gli anfratti del territorio, catturando le ombre di edifici, li ha di seguito trasferiti graficamente sul personal computer, assemblandoli secondo dinamiche di indagine sensoriale delle aree. Il risultato sono le opere generate “fisicamente” con inchiostro e matita colorata su pellicola Mylar, montate su stampa a pigmenti d’archivio. La mostra “Passaggi d’ombra” conterrà anche una inedita creazione, frutto della fusione delle rispettive tecniche da parte di Paul Fabozzi e il maestro dauno Salvatore Lovaglio. Si tratta dell’effetto di un progetto di contaminazione culturale tra due talenti, americano e italiano, che si sono scoperti affini attraverso la dedizione per l’arte. Nel concreto le forme di pittura grafica “marchio” di Fabozzi sono state revisionate su una lastra di ferro, sulla quale il prof. Lovaglio ha dato l’imprinting nella incisione da realizzare. Attraverso l’uso di inchiostro calcografico, il feltro, la cartavetra, la lastra incisa, il foglio cotonato, la carta inumidita, il torchio pressante, si è dato vita alla stampa dell’opera che arricchirà l’offerta espositiva di “Passaggi d’ombra”.

“Durante un soggiorno di due settimane nella primavera del 2024, ho percorso le suggestive strade di Lucera, antica città collinare della Puglia abitata da millenni – spiega il prof. Fabozzi -. Le mie passeggiate, spesso al mattino presto o nel silenzio del pomeriggio, mi hanno portato a osservare i barlumi che si proiettavano su edifici e strade, creando geometrie effimere ma potenti. Le ombre, fugaci e concrete al tempo stesso, sono diventate il punto di partenza del mio processo creativo. Dopo averle fotografate, ho portato queste impressioni nel mio studio a New York, dove ho stratificato linee, geometrie opache e colature d’inchiostro su quelle forme, esplorando lo spazio tra pieni e vuoti. Ho scelto un linguaggio visivo essenziale e un formato intimo (28 x 21,5 cm) per invitare lo spettatore ad avvicinarsi e osservare con attenzione”.

Passaggi d’ombra, dalle impressioni dell’artista Fabozzi, “rappresenta una serie che intreccia tattilità e visione, offrendo un invito a cogliere la temporalità di Lucera e la Daunia, dentro un momento fugace che si può ‘toccare con gli occhi’ con il desiderio di riscoprire la presenza nel quotidiano attraverso lo stupore della luce”.

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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2025-06-07 15:30:43 da Redazione online


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