FOGGIA – Da industriale degli armamenti a costruttore di pace dopo una telefonata di Gino Strada e una domanda del figlio piccolo che gli chiese perchè fabbricava armi. È la storia di Vito Alfieri Fontana, 73 anni, ingegnere barese, un tempo produttore di armi, per anni ‘sminatorè, che gira per le scuole italiane per parlare di come si possa cambiare per costruire la pace. Alfieri Fontana sarà al liceo Marconi di Foggia mercoledì 30 aprile per un incontro dal titolo “Cambiare noi stessi per costruire la pace», promosso dai referenti del progetto «Uomo Mondo – La pace, l’impegno, la condivisione».
Proprietario della Tecnovar, industria che produceva mine antiuomo, Alfieri Fontana ad un certo punto della sua vita ha deciso di chiudere la produzione di armi ed ha cominciato la sua attività di consulente della campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo (vincitrice del Nobel per la pace nel 1997), diventando sminatore (dal 2001 al 2018). Da anni svolge opera di testimonianza nelle scuole e in conferenze cittadine. «Ho chiuso azienda definitivamente nel 1997, dopo aver iniziato ad uscirne già nel 1992. Un’azienda nata nel 1955 da mio padre – racconta – Quando ero bambino mio padre mi portava con lui anche il sabato e la domenica. Non producevamo solo mine, anche impianti elettrici e semaforici. Ufficialmente il mio ingresso operativo è avvenuto bel 1977».
Una telefonata ha cambiato il percorso professionale ed umano dell’ingegnere barese. «Nei primi anno 90, una sera, ricevo la telefonata di Gino Strada (inventore di Emergency scomparso nel 2021, ndr) che mi fa presente quanto stava accadendo nella guerra in Kurdistan. A questa telefonata si aggiungono le parole di mio figlio, all’epoca aveva dieci anni, che mi chiese perchè lo facessi, perchè producessi mine antiuomo che uccidevano le persone». Una rivoluzione che lo porterà a partecipare ad Oslo come consulente della campagna accanto all’attivista statunitense Jody Williams, premio Nobel per la pace. Poi nei Balcani come sminatore.
La sua vicenda l’ha anche raccontata nel libro autobiografico “Ero l’uomo della guerra», edito da Laterza (2023). «Ai giovani ricorderò il grido di Papa Francesco contro la guerra, che è il grido della gente che vive nelle zone in guerra – ha detto ancora Alfieri Fontana – Credo che per un ragazzo l’idea di andare in guerra sia sconvolgente. Pensando anche ai numeri dei decessi. Mille ragazzi al giorno muoiono in Ucraina, 100 a Gaza»
0 Comments