L’addio alle ricette cartacee. E poi le diciture (per le prescrizioni) rivoluzionate dal nuovo nomenclatore tariffario (appena entrato in vigore ma su cui pende ancora un ricorso al TAR). Cambiamenti nel quotidiano già dal primo gennaio per i medici del servizio sanitario nazionale. In un anno, il 2025, che si preannuncia di grandi sfide per l’intero sistema. Smettere di perdere i pezzi intanto. I pazienti in primis: cartello 4 solo in Piemonte quasi il nove % delle famiglie ha rinunciato alle cure scoraggiato dalle liste d’attesa. Ma soprattutto i medici: sette su dieci sognano di fuggire dal pubblico. E chi resta ancora non basta, in attesa delle nuove leve in formazione.
Nella nostra regione mancano oltre 400 medici di base, il 15 % del totale. Negli ospedali addirittura 1500. Se si fa riferimento al 2010, anno di massima occupazione, i camici bianchi in servizio nei reparti sono scesi dell’11 %.
Uno dei settori in maggior sofferenza è l’emergenza-urgenza dove la carenza è di 281 professionisti su un fabbisogno di 648. Prestissimo, per sopperire, non si potranno neppure più usare i gettonisti, come da indicazioni ministeriali. La soluzione non potrà che passare, dunque, da una profonda riorganizzazione. In parte già prevista nella riforma della sanità territoriale, con le aggregazioni funzionali dei medici di base ai primi passi, più telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico. Il CUP implementato con l’intelligenza artificiale, bando di gara allo studio proprio in queste settimane. E poi i nuovi ospedali: 11 in Piemonte. Cui sommare l’enorme rete di strutture più piccole previste dal PNRR e che andranno completate entro il 2026. L’indirizzo strategico dal Grattacielo dovrebbe presto tradursi anche in un nuovo piano sociosanitario. Manca da due legislature, è atteso per la prossima estate.
www.rainews.it è stato pubblicato il da
0 Comments