Non parla del caso di Perugia, dell’omicidio di Meredith Kercher, e non entra nel merito delle indagini sulla sua storia, ma seppure provata da quanto ha vissuto e sta vivendo Luisa, chiameremo così la 23enne che a Viterbo ha denunciato Rudy Guede, assicura: “Il beneficio del dubbio che gli ho dato è stato un errore che ho provato sulla mia pelle. Sono stata calpestata e violentata”.
Ha accettato di parlare con i giornalisti di quella relazione diventata tossica e gli abusi subiti li ha ribaditi al Tg1.
Luisa aveva conosciuto Guede in biblioteca nella città dei papi. Lui, condannato a 13 anni di carcere per l’omicidio di Meredith nel novembre 2007, era in semilibertà nell’alto Lazio.
Non sapeva inizialmente nulla di quel delitto. Era innamorata e, anche quando le è stato detto da alcuni amici del caso di Perugia e poi ne ha parlato con lo stesso Guede, si è fidata del 36enne di origine ivoriana. Commettendo quello che oggi ritiene un grande errore.
Il fidanzamento tra i due avrebbe presto preso una brutta piega. Botte, violenze, pressioni psicologiche e poi le scuse, il perdono. Una spirale diventata soffocante e che, compiendo uno sforzo enorme per vincere tante fragilità, alla fine ha spinto Luisa a denunciare quanto le stava accadendo, a chiedere aiuto prima che fosse troppo tardi. Neppure essere tornata nella sua città, a Grosseto, del resto l’aveva protetta dalle continue pressioni dell’ex.
All’ex fidanzato è stato imposto una settimana fa il divieto di avvicinamento a lei. Ma Luisa ha ancora paura, è scossa. “Non mi sento protetta, perché la misura del braccialetto elettronico non è ancora stata messa in atto, al momento il dispositivo non è stato attivato”, ha detto.
Soprattutto non ha ancora strumenti per verificare se, nonostante quella forma di controllo, Guede possa comunque avvicinarsi a lei violando le prescrizioni.
Luisa, assistita dall’avvocato Francesco Guido, dopo aver presentato anche chat e foto per dimostrare gli abusi subiti, ha temuto a lungo di non essere creduta. E ora ripete: “Le violenze ci sono state a casa mia e a casa sua. Ci sono prove, foto, referti”.
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-13 16:46:50 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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