In tutto sono diciassette le persone per cui la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio. I nomi che contano però alla fine sono pochi. Parliamo della ministra del Turismo, Daniela Santanché, il compagno Dimitri Kunz d’Asburgo, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. Il caso in questione è quello dell’inchiesta sul falso in bilancio della società Visibilia. O meglio, delle tre società, perché nello specifico, i magistrato hanno rinviato a giudizio Visibilisa editore Spa, Visibilia srl – che è al momento in liquidazione – e Visibilia editrice srl.
Il gruppo, fondato dalla senatrice e ministra di Fratelli d’Italia, che ne ha dismesso cariche e quote nel 2022, è sotto la lente della Procura ormai da diversi mesi e solo a metà aprile si sono chiuse le indagini sul dissesto dell’azienda. Peraltro, Santanché era già stata rinviata a giudizio per la presunta truffa ai danni dell’Inps relativamente all’utilizzo di alcuni fondi Covid. Per quest’ultima accusa, l’udienza preliminare è stata fissata per il 9 ottobre prossimo.
Sul fronte delle accuse di falso in bilancio, invece, gli inquirenti sostengono che la senatrice di Fratelli d’Italia assieme ad altri ex amministratori, consiglieri e sindaci di Visibilia Editore, avrebbe – tra il 2016 e il 2022 – «consapevolmente» esposto nei bilanci di esercizio della società fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, con l’obiettivo di trarre «un ingiusto profitto».
Inevitabili le reazioni del mondo politico, con tutte le opposizioni che si sono precipitate a chiedere la testa della ministra.
La responsabile giustizia del Partito Democratico, Debora Serracchiani, sottolinea che è il momento di dire basta. “C’è un numero minimo di processi penali che convincano la presidente Meloni a chiedere le dimissioni della ministra Santanché?” si chiede Serracchiani, ricordando che “Giorgia Meloni, quando era a capo dell’opposizione, chiedeva dimissioni per molto meno”.
“Necessarie dimissioni immediate – tuona Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra – non può fare la ministra, per cui si dimetta per la sua incapacità e il modo imbarazzante con cui presiede il suo dicastero”.
Anche il Movimento 5 Stelle si allinea: “Non comprendiamo come Meloni possa ancora tollerare l’imbarazzo di avere in squadra Daniela Santanchè” scrivono in una nota, definendo la ministra una persona che azzera la credibilità del nostro intero Paese.
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Daniela Santanchè rinvio a giudizio caso Visibilia, ”Falsità a bilancio per ingiusti profitti”
2 Comments
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Ma quanto la stanno tirando per lunghe? Sta roba puzza
La baldracca con la collana di perle.