PALERMO – Il deputato M5S Federico Cafiero De Raho, vicepresidente della commissione Antimafia, ha chiesto lo scioglimento del comune di Cerda dopo l’indagine sul sindaco Salvatore Geraci, per la via crucis sotto abitazione del boss Vincenzo Civiletto. Il pentastellato, nello specifico, ha chiesto al ministro Piantedosi “di nominare, attraverso il prefetto locale, una commissione al Comune di Cerda, alla luce dei gravi fatti per i quali ha ricevuto un avviso di conclusione dell’indagine il sindaco che è anche deputato regionale e componente della commissione Antimafia siciliana”.
De Raho: “Accuse gravissime”
De Raho ha depositato un’interrogazione firmata anche dai colleghi del M5S Morfino, D’Orso, Carmina, Cantone, Scerra, Aiello, Raffa, Gubitosa e Ascari. “Le accuse sono gravissime – aggiunge De Raho – Geraci avrebbe tentato di costringere il comandante della Polizia municipale a scrivere al questore per ottenere che una processione religiosa passasse sotto abitazione di Vincenzo Civiletto, un condannato per associazione mafiosa. I modi spiccioli e intimidatori che Geraci avrebbe usato nei confronti del comandante non fanno che aggravare la sua posizione, al di fuori dello stretto ambito penale. Le parole da lui rivolte al comandante sono sconcertanti“.
L’appello al governo
“Il passaggio della processione religiosa sotto abitazione del boss mafioso per fortuna non si verificò, perché il questore – conclude il pentastellato – non cambiò idea, ma rischiava di costituire l’ennesimo episodio di inchino in una processione religiosa lungo le vie di un piccolo comune di fronte alla abitazione di un mafioso. Ci aspettiamo che il governo faccia tutto ciò che è in suo potere per difendere l’onorabilità, la trasparenza e l’integrità delle istituzioni di Cerda e di tutta la Sicilia”.
La replica di Geraci a De Raho
Non si è fatta attendere la replica del deputato regionale della Lega e sindaco di Cerda Salvatore Geraci: “Federico Cafiero De Raho, superficiale parlamentare dei Cinquestelle, chiede una commissione prefettizia al Comune di Cerda affermando, diffamandomi, che avrei voluto che la processione del Venerdì Santo del 2022 passasse sotto la abitazione di un boss. Risponderà ai giudici assieme ai suoi colleghi che hanno firmato l’interrogazione al ministro Piantedosi”, ha detto Geraci.
Geraci è indagato dalla Procura di Termini Imerese per abuso d’ufficio, concussione e minaccia aggravata. Secondo l’accusa avrebbe preteso dal comandante della polizia municipale la modifica del percorso del carro religioso imponendo che passasse davanti all’abitazione di una famiglia mafiosa. Il sindaco dice di non averlo mai fatto, è difeso dall’avvocato Vincenzo Lo Re.
Cracolici: “Aspetto di leggere le carte”
Il presidente dell’antimafia regionale, Antonello Cracolici, ha dichiarato di attendere di leggere le carte per assumere una decisione considerato che Geraci è componente dell’organismo parlamentare. È stato invitato ad autosospendersi dall’Antimafia dal vice presidente Ismaele La Vardera e dal capogruppo del M5s Antonio De Luca.
Il legale di Geraci: “Non conoscono le carte”
Ad escludere ogni collegamento della vicenda giudiziaria con questioni mafiose interviene il legale di Geraci, l’avvocato Vincenzo Lo Re: “A giugno del 2022 la procura di Termini Imerese scriveva alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, chiedendo di valutare se nel procedimento Geraci potevano emergere fatti di loro competenza e annunciava intercettazioni su tutti gli indagati. Nel gennaio 2023 la stessa Dda scriveva alla procura di Termini per chiedere se fossero emersi nuovi profili e Termini rispondeva di no – aggiunge l’avvocato -. Pertanto, due Procure hanno escluso l’esistenza di condotte di rilevanza mafiosa e chi chiede lo scioglimento del comune di Cerda non conosce le carte”.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2023-10-05 19:24:36 da Redazione
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